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Sblocco cessione del credito ultime notizie: secondo il CNA ancora bloccati 5mld

Lo scorso giugno erano 2,6 i mld bloccati, oggi sono il doppio. Lo sblocco della cessione del credito per le 50mila imprese in difficoltà significherebbe non fermare definitivamente il mercato

Sblocco cessione del credito ultime notizie
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Tra le urgenze chieste alla Manovra e all’Aiuti quater c’è lo sblocco della cessione del credito del 110

(Rinnovabili.it) – Sarebbero oltre 5 miliardi di euro i crediti nei cassetti fiscali delle imprese che hanno effettuato lo sconto in fattura ma non ancora monetizzati. Lo sblocco della cessione del credito e le ultime notizie non accendono nessuna speranza per gli “esodati del Superbonus”.

A confermare i dati è un’indagine del Centro Studi del CNA, una fotografia che si aggrava ulteriormente rispetto a quanto rilevato nel report precedente solo di maggio, che vedeva incagliati circa 2,6 miliardi di euro. Si tratta di un volume di cessioni bloccate, raddoppiato rispetto alla scorsa primavera. I cassetti fiscali si riempiono, ma nessuno li svuota

Se a maggio le imprese con cessioni bloccate da oltre 5 mesi erano “solo” il 35%, oggi la percentuale è salita addirittura al 75%. Sale anche la platea delle imprese con crediti sopra i 100.000 euro dal 45 al 54% del totale.

Stiamo parlando di oltre 50mila imprese in serie difficoltà che da quasi un anno attendono che sullo sblocco della cessione del credito 2022 arrivino ultime notizie positive.

Difficile trovare soggetti ancora disposti ad acquistare

L’aspetto più difficile è proprio la ricerca di chi ancora è disposto ad acquistare crediti edilizi. E se si individuano soggetti solitamente diversi dagli intermediari finanziari, le condizioni sono quali sempre molto penalizzanti e non in linea con le attese.

La cessione del credito alle Banche è diventato praticamente un miraggio a causa dei continui cambiamenti normativi e della paura di un eventuale sequestro.

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Ricaduta su tutto il settore

Non riuscire a sbloccare il credito implica per molte imprese un inevitabile ritardo nel pagamento dei fornitori, a causa della mancanza di liquidità. Lo stesso accade per il pagamento delle tasse e delle imposte, per non parlare dei cantieri fermi con le quattro frecce fino a data da destinarsi. La quasi totalità degli intervistati (86%) non aprirà altri cantieri, bloccando così il settore ed i relativi introiti fiscali derivati sia per il PIL che per le casse dello Stato.

Manovra e Decreto Aiuti, serve un intervento straordinario per sbloccare i crediti

L’appello del CNA al Governo, al quale si è unita a più riprese l’intero filiera. È quello di inserire nella prossima Legge di Bilancio 2023 o nel Decreto Aiuti quater, una modifica per lo sblocco della cessione del credito del 110% ma non solo. Tra le modifiche chieste e presentate assieme agli emendamenti c’è quella di adottare la soluzione proposta da Abi e Ance. Ovvero compensare con gli F24 una parte dei crediti edilizi delle Banche per poter svuotare i cassetti fiscali.

I dati che emergono dall’indagine confermano che il meccanismo dello sconto in fattura necessita di un adeguato sistema per lo smobilizzo dei crediti fiscali altrimenti gli oneri per le imprese rischiano di essere superiori ai benefici degli incentivi per la riqualificazione degli edifici e per il contributo al Pil”, si legge nel report.

Dall’indagine risalta infatti che solo il 7% delle imprese che ha difficoltà con i crediti fiscali è disponibile a riconoscere ancora lo sconto in fattura, tutte le altre non lo faranno e tra queste quasi il 70% prevede una significativa riduzione del mercato di riferimento”.