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Riforma catasto: per Ance è lo strumento per favorire transizione ecologica

Premiare immobili performanti e ridefinire il sistema di incentivazione. Per Ance la riforma del catasto è un'opportunità per riqualificare

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Dopo la riforma il catasto dovrà prevedere una mappatura per zona sismica, classe sismica e classe energetica

(Rinnovabili.it) – Intervenire sulla riforma del catasto secondo un’ottica sostenibile, premiando gli immobili performanti e fornendo un sistema di incentivazione sulla casa che non sia punitivo, ma propulsivo.

Sono queste le parole con cui il Vice Presidente Ance, Marco Dettori, si è espresso ieri in occasione del Convegno dell’Associazione “Quale riforma fiscale per un’edilizia sostenibile?” tenutosi a Roma.

“La riforma del catasto può rappresentare un incredibile strumento per favorire la transizione ecologica e rendere meno energivoro e più sicuro il patrimonio immobiliare”, ha poi affermato Dettori ricordando che il comparto è responsabile da solo del 40% delle emissioni di Co2.

Edifici vecchi ed energivori

Il nostro Paese può vantare in negativo, uno stock di immobili con un’età superiore ai 45 anni sia nella componente pubblica che in quella privata. Oltre il 70% degli edifici è stato costruito prima delle norme antisismiche del 1974, prima di quelle energetiche del ’76 e comunque prima del 1981. Un parco immobili vetusto ed energivoro dunque che troppo spesso ricade nelle classi energetiche più basse (E,F,G). Non solo, i costi della mancata prevenzione sismica in Italia a carico della Pa si aggira attorno ai 3 mld l’anno.

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Secondo Ance la riforma del catasto permetterebbe non solo di individuare gli immobili fantasma, ma anche e soprattutto di ridefinire un sistema fiscale equo.

“Ci sono dei paradossi da definire: il valore catastale per l’usato e il valore catastale per il nuovo che sono due trattamenti diversi e questo crea iniquità fiscali”, prosegue Dettori. “Ci sono dei temi che vanno corretti come quello dei vani rispetto alla superficie, sulle quali le transazioni da cinquant’anni continuano ad esprimersi”, ha continuato.

Della leva fiscale come strumento principe per incentivare lo sviluppo sostenibile ha parlato il Presidente Buia, richiamando però la necessità di sostenere le imprese regolari evitando il rischio di frodi nelle cessioni del credito per i bonus edilizi. Per Buia occorre “fare in modo che ci siano dei prezzari di rifermento validi per tutti e che gli interventi vengano eseguiti da imprese qualificate.”