Il design sfrutta un approccio modulare e crea l'illusione del movimento grazie a uno schema frattale. Per ottenere le grucce necessarie sono state contattate le lavanderie della città
(Rinnovabili.it) – Dall’armadio di casa a struttura portante di un padiglione. È con un progetto di riciclo creativo di comuni appendiabiti che Folio, il duo composto da Youngsu Lee e Bosuk Hur, si è aggiudicato il primo premio nella competizione City of Dreams Pavillon giunta quest’anno alla sesta edizione.
Tra gli oltre 100 progetti in lizza figurano padiglioni di tutte le forme e fattezze. Ma con una caratteristica in comune. Ai designer la giuria chiede di considerare l’intero ciclo di vita dei materiali che vogliono impiegare, dalle risorse naturali necessarie per produrli al loro smaltimento o riuso. È proprio questo che viene premiato, l’attenzione a tutti gli aspetti di sostenibilità. I candidati devono dimostrare la loro capacità di progettare strutture temporanee idealmente candidate a diventare la soluzione del futuro. Un futuro in cui sia le risorse naturali sia quelle economiche sono destinate a diventare sempre più scarse.
Il progetto di Folio è stato preselezionato nella short-list dei quattro finalisti, ai quali la giuria ha dato un mese di tempo per modificare il design del padiglione e rispondere così alle osservazioni e alle critiche. In palio c’è l’esposizione della struttura temporanea su Governors Island con apertura al pubblico fino a tutta l’estate.
La Hanger Barn (letteralmente “capanna di appendiabiti”) disegnata da Folio è incentrata sul riuso delle comuni grucce per abiti, che vanno a costituire l’intera struttura del padiglione secondo un design che sfrutta i vantaggi della modularità. Inoltre, il padiglione crea l’illusione del movimento grazie a una disposizione degli appendiabiti derivata da schemi frattali. Illusione che viene accentuata dall’ombra proiettata dalle grucce sul terreno, che varia seguendo il movimento del sole. Il design modulare parte da una forma di base triangolare, ma ruotata e abbinata a segmenti speculari connessi con cerniere.
Ma da dove arrivano le centinaia di grucce necessarie? L’idea del duo è di coinvolgere un gran numero di lavanderie disseminate su tutto il territorio della città di New York, farsi consegnare gli appendiabiti in eccesso o quelli difettosi o rotti, disassemblarli e riutilizzarli per il padiglione.