Rinnovabili • revisione testo unico edilizia Rinnovabili • revisione testo unico edilizia

Revisione Testo Unico Edilizia, Salvini: “Entro metà luglio partirà il dibattito”

I tempi potrebbero essere maturi per la tanto attesa revisione del Testo Unico Edilizia, con l'annuncio del Ministro Salvini che chiama a raccolta i professionisti per far partire il dibattito

revisione testo unico edilizia
via depositphotos.com

Accanto alla revisione del Testo Unico Edilizia potrebbe partire una riforma del Codice dei Beni culturali

(Rinnovabili.it) – Potrebbe arrivare entro l’anno la famosa revisione del Testo Unico Edilizia di cui si parla ormai da tempo. Ad annunciarlo è stato il Ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, intervenuto in occasione di un convegno organizzato dall’Ordine degli Architetti PPC di Roma.

Vi invito tra la fine di giugno e la prima metà di luglio al ministero perché stiamo lavorando al testo unico dell’edilizia” e aggiunge “Stiamo raccogliendo proposte, suggestioni e riflessioni”. Ha commentato Salvini riferendosi ai tecnici presenti all’incontro.

Una revisione da troppo tempo rimandata

Il testo Unico Edilizia definito dal dpr 380/2001 è in vigore dal 2002 e definisce le regole da seguire in tema di edilizia ovviamente in ambito nazionale. Si parla di una revisione ormai dal 2020 dopo una prima bozza predisposta dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici e della creazione di una commissione apposita di esperti parte del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibile.

Il mandato della commissione ha prodotto due disegni di legge di poca rilevanza in realtà, contenenti pacchetti di modifiche e obiettivi da realizzare attraverso la riforma della legislazione. Da allora però tutto si è bloccato, fino alle dichiarazioni di qualche giorno fa di Matteo Salvini, che lascia intendere una revisione del testo Unico Edilizia, in linea con la recente riforma del Codice dei Contratti.

Tra le normative da cambiare in realtà ci sarebbe anche il Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio definito dal Dl 42/2004. A sottolineare l’esigenza di una revisione è lo stesso Presidente del Consiglio superiore Beni culturali e paesaggistici, Gerardo Villanacci, che ha sottolineato come sia ormai necessario mettere il patrimonio pubblico allo stesso livello di quello privato, una distinzione che in passato forse aveva senso, ma che oggi appare anacronistica.

Edilizia libera, manutenzione, sanatoria, demolizione, abusi, vincoli e sanzioni, sono solo alcuni dei temi che andranno discussi con la revisione del DPR 380/2001, per traghettare il sistema costruttivo italiano verso un nuovo futuro.