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Restauro green: il protocollo GBC per interventi davvero preziosi

Base, argento, oro e platino sono i livelli raggiungibili con la valutazione GBC Historic Buildings, il protocollo che certifica gli effetti sull’ambiente e la salvaguardia dell’involucro storico

Restauro green il protocollo GBC per interventi davvero preziosi

 

(Rinnovabili.it) – Il proposito del GBC Italia, Green Building Council, è introdurre il concetto di sostenibilità anche per quanto riguarda gli interventi di restauro sul patrimonio storico.

Lo scopo è quello di cambiare modo di pensare nei confronti degli edifici antichi, non più da esentare dalla riflessione sul risparmio energetico e la sostenibilità dell’intervento conservativo, ma accompagnare il dibattito storico critico, necessario e indispensabile prima di ogni restauro, con una serie di  valutazioni sugli effetti ambientali che ogni scelta può implicare.

Il protocollo stilato da GBC Italia, si basa su una scala con un massimo di 110 punti, che permette di suddividere gli interventi che sceglieranno di sottoporsi alla valutazione in quattro categorie; base da 40 a 49 punti, argento da 50 a 59, oro da 60 a 79, platino da 80 punti in su.

I parametri valutati interessano tutti gli aspetti della vita dell’edificio; il sito in cui è collocato, le indagini a cui è stato sottoposto, la progettazione, la costruzione e l’esercizio.

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Quale edificio può accedere alla valutazione? Il GBC specifica quali sono i requisiti per collocare il progetto all’interno della categoria Historic Buildings, la quale non comprende solamente il patrimonio edilizio riconosciuto e tutelato dalle soprintendenze, ma tutti gli edifici che si collocano in un’epoca storica conclusa, fissata come precedente all’era industriale, convenzionalmente terminata nel 1945. Anche gli involucri edilizi realizzati dopo questa data potranno accedere alla valutazione, se saranno in grado di dimostrare di possedere caratteristiche preindustriali per almeno il 70%.

Per valutare questa percentuale si dovrà compilare la Carta d’identità dell’edificio storico, documento che tiene conto dal punto di vista quantitativo di tutti i volumi e le superfici realizzati con tecniche preindustriali.

Sia nel caso di restauro, riqualificazione, recupero o ristrutturazione importante è necessario che l’intervento coinvolga almeno un edificio nella sua interezza, inteso come particella catastale.

Tra gli otto ambiti della valutazione, sei dettano i prerequisiti che l’involucro edilizio deve soddisfare per procedere alla certificazione volontaria del livello di sostenibilità degli interventi da realizzare.

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Le categorie. Le otto categorie in cui è diviso il protocollo assegnano dei crediti che una volta sommati andranno a stabilire in quale fascia si colloca l’intervento. Ogni categoria prevede un numero di punti che definiscono la sua percentuale di importanza sul punteggio totale, non ci sono crediti negativi e possono essere assegnati dieci punti bonus dalle ultime due categorie Innovazione nella Progettazione e Priorità Regionale (questo fa sì che il totale raggiungibile sia centodieci e non cento). Per i crediti contrassegnati dal simbolo prestazione esemplare è possibile ottenere un punteggio aggiuntivo se il progetto riesce a superare abbondantemente gli standard richiesti.

Di seguito analizzeremo le categorie in ordine di influenza sul punteggio totale.

 

1-    Energia e Atmosfera. 29 punti. 26% del peso. Questa categoria valuta i progressi prestazionali dell’edificio rispetto a una condizione di riferimento quantificando: il miglioramento e controllo in esercizio delle prestazioni energetiche, la gestione dei fluidi refrigeranti (inteso come il monitoraggio del rilascio in atmosfera di composti nocivi) e l’utilizzo di energia prodotta da fonti rinnovabili.

2-    Valenza storica. 20 punti. 18% del peso. Si tratta dei crediti che hanno come scopo la tutela di ciò che è riconosciuto come testimonianza avente valore di civiltà nell’ottica di evitare che l’edificio venga considerato una sommatoria di materiali che lo compongono. La riflessione storico critica è fondamentale ogni volta che si decide di iniziare un restauro ed è importante che la valutazione energetica si inserisca nel dibattito solo in un secondo momento senza influenzarne a monte le scelte. Le aree tematiche della categoria valutano: la fase conoscitiva preliminare, la fase del progetto e quella del cantiere. Particolare importanza è data alla reversibilità dell’intervento conservativo e alla compatibilità della destinazione d’uso.

3-    Qualità ambientale interna. 16 punti. 15% del peso. La categoria è mirata al raggiungimento di standard accettabili di comfort e qualità dell’aria interna. Le strategie da adottare sono: migliorare la qualità dell’aria interna, controllare le sorgenti di contaminazione, utilizzare materiali a ridotto rilascio di composti organici volatili (VOC) e consentire agli occupanti di controllare le proprie condizioni di comfort.

4-    Materiali e risorse. 14 punti. 13% del peso. Sono crediti che garantiscono la continuità tra l’intervento e l’edificio preesistente, per preservare la materia storica tenendo presente i principi della sostenibilità come riduzione dell’estrazione di materie prime e  scelta di materiali prodotti vicino al cantiere per evitare le emissioni durante il trasporto. Le operazioni pratiche valutate sono: riduzione e gestione dei rifiuti, riutilizzo degli edifici, riutilizzo dei materiali, selezione dei materiali sostenibili.

5-    Sostenibilità del sito. 13 punti. 12% del peso. Sono i crediti previsti dal GBC per gli aspetti ambientali del sito in cui l’edificio da restaurare è collocato con particolare attenzione al rapporto tra edificio e ambiente e gli impatti ambientali che l’intervento potrebbe sviluppare. Le strategie operative sono: gestione sostenibile del cantiere, recupero delle aree verdi e dei siti degradati, la predilezione di trasporti alternativi (ad esempio facilitando l’accesso al trasporto pubblico, i mezzi elettrici o istallando dei portabiciclette), gestione del flusso delle acque meteoriche, il contenimento dell’effetto isola di calore e la riduzione dell’inquinamento luminoso.

6-    Gestione delle acque. 8 punti. 7% del peso. È la categoria che ha come obbiettivo la riduzione dei consumi idrici per gli usi civili, anche sfruttando i dispositivi preindustriali già presenti nel complesso edilizio dopo un restauro o una riqualificazione (ad esempio i bacini per la raccolta di acqua piovana). È anche apprezzato il restauro delle fontane o giochi d’acqua presenti nell’edificio. Le azioni pratiche valutate dal protocollo sono la riduzione dell’uso dell’acqua potabile e il monitoraggio e la contabilizzazione dei volumi di acqua consumata.

7-    Innovazione nella progettazione. 6 punti bonus. 5% del peso. È l’insieme di strategie che privilegia le soluzioni progettuali con caratteristiche di innovazione ed elevata performance ambientale. Il GBC apprezza le soluzioni che apportano benefici quantificabili anche se non previste dal protocollo. Un punto in più è assegnato anche se nel team di progettazione è presente un professionista accreditato GBC.

8-    Priorità regionale. 4 punti bonus. 4% del peso. Sono punti previsti per premiare le scelte di adesione alle tipologie e tecnologie presenti nella regione di riferimento, per preservare le caratteristiche uniche e specifiche dell’ambiente urbanizzato e non dimenticare le tradizioni edilizie delle realtà locali.

 

Progetto per la basilica di sant'agnese fuori le  mura di Raffaella Spizzichino e Claudia Sardella
Progetto per la basilica di sant’agnese fuori le mura di Raffaella Spizzichino e Claudia Sardella

 

Come candidare un progetto a caso studio. Se ci si volesse sottoporre alla certificazione volontaria del livello di sostenibilità di un intervento di conservazione, riqualificazione, recupero o integrazione di un edificio storico con il protocollo GBC Historic Buildings si può compilare la Manifestazione di interesse con il modulo presente nel sito. Dopo le necessarie verifiche si otterrà l’attestazione di stato di caso studio, corredata da resoconti e relazioni specifiche.

L’edificio sottoposto alla certificazione viene analizzato in ogni suo aspetto tutelando la conservazione senza dimenticare di volgere lo sguardo al futuro, in cui i temi del contenimento energetico e della sostenibilità ambientale sono fondamentali per uno sviluppo consapevole della città. Non si può prescindere da un’attenta analisi del contesto, delle tecnologie regionali, del percorso del complesso edilizio nelle fasi storiche in cui ha vissuto ma si può e si deve considerare nelle scelte progettuali il tema della sostenibilità, per un restauro consapevole da tutti i punti di vista.