L'investimento ha superato i 51,2 mld di euro, mettendo a segno una crescita solo nell'ultimo mese di 8,19 mld di investimenti per lavori connessi al superecobonus, cifra che nel medesimo mese di un anno fa era ferma sotto ai 2 mld.
A guidare la classifica del Report ENEA superbonus sono le unifamiliari con oltre 44mila asseverazioni in un solo mese
(Rinnovabili.it) – C’era da aspettarselo vista la scadenza per le unifamiliari, ma il Report ENEA sul Superbonus al 30 settembre non può che lasciare a bocca aperta. Oltre 63mila asseverazioni nuove presentate in un solo mese, contro le meno di 20mila presentate a fine agosto e le circa 24.000 di fine luglio.
A tirare in alto i numeri sono ovviamente gli interventi nelle unifamiliari e nelle unità funzionalmente indipendenti. Secondo il report ENEA il Superbonus per le villette ha spinto a presentare circa 44.000 nuove asseverazioni (nel mese di agosto erano state 12.400), seguito dalle 16.300 delle unità indipendenti (ad agosto erano 5.400) e a chiudere le 2.500 dei condomini (2.000 ad agosto).
In termini economici le nuove 63.284 asseverazioni presentate ad ENEA portano l’investimento totale a superare i 51,2 miliardi di euro, con una crescita nell’ultimo mese di ben 8,19 miliardi. Una cifra quasi triplicata rispetto ad agosto (3,2 mld) e poco meno che raddoppiata facendo invece riferimento a fine luglio (4,5 mld). Ma se andiamo indietro di un anno, notiamo il reale impatto del Superbonus sul comparto edile: nel solo mese di agosto 2021 l’investimento complessivo per il 110% era pari a 1,8 mld di euro.
L’onere a carico dello Stato e il gettito fiscale inaspettato
Veniamo al punto dolente: l’onere a carico dello Stato. Con un investimento complessivo che supera i 51 mld, l’onere a carico dello Stato è arrivato ad un totale di oltre 56 mld. Dopo il grido d’allarme lanciato qualche mese fa sul superamento della cifra stanziata dallo Stato per il Superbonus, diverse voci del comparto edile si sono affrettate a far presente che le entrante fiscali nelle casse dello Stato direttamente connesse al giro d’affari generato dal bonus, va di gran lunga a coprire gli ammanchi.
Non ultimo il CNI, Consiglio Nazionale Ingegneri, che quantificava in circa 11 miliardi il gettito fiscale derivato dai soli interventi di superbonus, ai quali andrebbe poi aggiunto il gettito derivato dalla produzione complessiva.
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Il dibattito tra i favorevoli ed i contrari al Superbonus non ha ancora trovato un vincitore. Le ipotesi più probabili e che sembrano accomunare vari fronti politici, sono la riduzione della percentuale, portandola dall’attuale 110% ad un più probabile 65%. Ma risposte più precise arriveranno probabilmente in concomitanza della prossima Legge di Bilancio.