Tetti verdi, urban farm, foreste urbane, biofacciate, colture acquaponiche, cemento mangiasmog: sono alcune delle caratteristiche dei 22 progetti che trasformeranno la capitale francese
(Rinnovabili.it) – Reinventare Parigi con tecnologie sostenibili puntando tutto sul greenbuilding. Il maxi-progetto di riqualificazione urbana voluto dal sindaco della capitale francese Anne Hidalgo entra nella fase finale. Sono stati da poco annunciati i 22 progetti vincitori, selezionati tra oltre 650 dossier di candidatura. Qualcuno ha parlato della più profonda trasformazione della Ville Lumière da 150 anni a questa parte, rifacendosi all’opera di Haussmann e Napoleone III che cambiò profondamente il volto della città condizionandola ancora oggi sotto molti aspetti.
Che il paragone sia appropriato o meno, resta il fatto che anche “Reinventare Parigi” avrà un profondo impatto: 1341 nuove unità abitative di cui almeno la metà a basso costo, disseminate sia in centro che negli arrondissement più periferici. A livello urbanistico l’obiettivo non è solo la riqualificazione, ma anche la creazione di corridoi verdi e l’integrazione degli edifici nel tessuto infrastrutturale della capitale. La cifra dei 22 progetti è senz’altro il greenbuilding: pareti vegetali, tetti verdi (per un’estensione totale di oltre 26.000 mq), orti urbani, largo uso del legno, colture acquaponiche, biofacciate, cemento mangia-smog, attenzione all’efficienza energetica. Saranno esposti in anteprima al Padiglione dell’Arsenale, a Parigi, fino all’inizio di maggio. Qui di seguito i progetti con le caratteristiche di sostenibilità più interessanti.
Mille arbres, un bastimento carico di 1000 alberi
Ha la forma di una nave il progetto dello studio Sou Fujimoto nel 17° arrondissement, non lontano dal Palazzo dei Congressi. In un momento storico in cui si tende a costruire torri di 1000 metri, spiegano gli architetti, la scommessa del loro progetto è di proporre un modello di sviluppo urbano diverso. Così il chilometro verticale diventa una foresta di 1000 alberi che ricopre l’intero edificio. Sul tetto sarà ospitata una “casa della biodiversità” gestita dalla Lega per la protezione degli uccelli. La struttura di vetro a piramide rovesciata permette di liberare spazio a livello del terreno, che resta a disposizione dei cittadini. All’interno 127 appartamenti, ma anche uffici, ristoranti, spazi dedicati ai bambini, locali e terrazzi comuni a disposizione degli inquilini.
La gare Masséna diventa una torre verde
La torre completamente rivestita in legno riqualifica una vecchia stazione ferroviaria del 13° arrondissement. Lo studio d’architettura DGT la descrive come “una torre di Babele ecologica”. Il progetto mira a celebrare e far conoscere il ciclo sostenibile dell’agricoltura. Ampi terrazzi diventano tetti verdi e orti, collegati con il resto dell’edificio tramite passerelle sospese. Ospiterà laboratori per l’educazione al cibo, ristoranti biologici, ma anche appartamenti privati con pareti vegetali.
Ternes-Villiers, l’urban farm di 4.000 mq
A cavallo di boulevard Peripherique, la struttura supera l’importante arteria stradale parigina con un ponte che ospita spazi di co-working, laboratori di orticoltura urbana e botteghe. Tra tetti e terrazzi, una rete di giardini crea una vera e propria urban farm, in parte dedicata allo sviluppo della coltivazione della prima pianta di té parigina. La struttura occupa circa 4.000 mq ed è ampiamente vegetalizzata in tutta la sua verticalità.
In Vivo, alghe per la biofacciata
Il progetto dello studio XTU si sviluppa su tre edifici distinti in una zona a forte concentrazione di università e spazi per la ricerca scientifica, sulla Rive Gauche. L’elemento qualificante del progetto è la facciata, studiata per integrarsi con il quartiere. In particolare, uno degli edifici ospiterà una coltura di microalghe che saranno disponibili per la ricerca medica. Il secondo edificio ospiterà piante a basso fusto, mentre il terzo alberi.