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Rapporto immobiliare 2022: il residenziale chiude il 2021 con quasi 750mila transazioni

Compravendite in crescita nel 2021 per il residenziale, lo conferma il Rapporto immobiliare del Fisco che registra un incremento del +34% rispetto al 2020

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Foto di Alexander Lesnitsky da Pixabay

Rispetto al 2019 il valore medio per abitazione è diminuito di quasi 3.000 euro in media nazionale

(Rinnovabili.it) – Il mercato immobiliare residenziale del 2021 si chiude con 748.523 transazioni ed un +24% rispetto al 2019, ultimo anno prima della pandemia. Lo conferma il consueto Rapporto Immobiliare 2022 pubblicato a maggio dall’Osservatorio del Mercato Immobiliare dell’Agenzia delle Entrate (OMI) in collaborazione con l’Associazione Bancaria Italiana (ABI).

Rispetto all’anno precedente (2020) il residenziale ha registrato ben 190mila abitazioni compravendute in più, 140 mila se paragonate al 2019. Non si tratta dunque solo di un rialzo tecnico rispetto all’anno del lockdown, ma di una vera crescita generalizzata legata inevitabilmente all’aumento del Pil.

Scendendo nel dettaglio si nota che sono i comuni non capoluogo a tirare la classifica rispetto al 2020, con percentuali di compravendita (sopra il 36%) decisamente più elevate rispetto ai capoluoghi (+28,7%).

Le differenze Regione per Regione

Secondo il Rapporto Immobiliare la regione con il maggior numero di compravendite nel corso del 2021 è la Lombardia, che supera le 159mila transazioni. Ma è sorprendentemente il Molise a registrare il maggiore incremento del numero di compravendite di abitazione, con poco più di 3mila scambi e una crescita del 42,3%. Seguono la Liguria (+38,1%) e la Calabria (+37,9%). Tra le grandi città, invece, spiccano Genova (+32,2%) e Roma (+31,4%). Seguite da Firenze (+28,9%) e Torino (+28,2%). Bene anche Napoli (+27,6%), Milano (+24,4%).

Il fatturato maggiore al Nord secondo il rapporto immobiliare

I dati legati al fatturato per l’anno 2021 raggiungono una stima complessiva di 118,7 mld di euro. In crescita sia rispetto al 2020 (+33,3% e 29,6 mld di euro in più), che rispetto al 2019 (+21-6% e 21,1 mld in più).

Ma oltre la metà del fatturato, il 57%, si concentra nelle aree del Nord Italia, arrivando a circa 68 mld. Scendiamo a 30 mld per il Centro e 21 mld per Sud e Isole. Rispetto al 2019 il valore medio di un’abitazione compravenduta è diminuito in tutte le aree territoriali, di quasi 3.000 euro in media nazionale. Parlando di mutui ipotecari, secondo il rapporto Immobiliare, il 2021 ha assistito a 366mila acquisti di abitazione ricorrendo a questa tipologia di aiuto. Come già confermato nei rapporti passati, il canone medio più elevato per i nuovi contratti stipulati si conferma quello relativo alla locazione agevolata per studenti (79,2 €/ m2). Mentre il canone più basso risulta quello dei contratti ordinari di lungo periodo (69,6 €/m2).

Ancora alto l’indice di accessibilità (Affordability)

Grazie all’Ufficio Studi dell’ABI, Associazione Bancaria Italiana, il Rapporto Immobiliare riferito al 2021 ha potuto fare una riflessione anche sull‘indice di accessibilità, o affordability. Si tratta di un indice che sintetizza l’analisi di vari fattori quali reddito disponibile, prezzi delle case, andamento del mercato, tassi di interesse dei mutui, che influenzano la possibilità per una famiglia media di acquistare un’abitazione al prezzo medio di mercato, contraendo un mutuo.

Maggiore è il valore dell’indice, più facile è acquistare casa. Nella media del 2021 l’indice di accessibilità risulta pari al 14,9%, superiore di 1 decimo rispetto al 2020 che al 2019. La tenuta dell’indice è stata influenzata positivamente dal recupero parziale del reddito delle famiglie dopo la pandemia e dalle politiche di sostegno fiscali. Mentre è stato influenzato negativamente dall’aumento dei prezzi delle abitazioni nella media del 2021 che ha fatto seguito alla crescita del 2,4% dell’anno prima.

Leggi il Rapporto Immobiliare 2022 completo.