Una proposta inizialmente bipartisan quella sulla mini proroga al superbonus 110% per i cantieri che abbiano raggiunto almeno il 70% entro il 31 dicembre 2023. Ma solo 24 ore dopo, Fratelli d'Italia fa marcia indietro
La proposta di proroga ricalca quanto richiesto da ANCE durante la sua audizione di martedì
(Rinnovabili.it) – Sono bastate solo 24 ore per un dietrofront che ha nuovamente confuso le idee sulla possibile Proroga al Superbonus 110% per quei lavori già iniziati da tempo ed in procinto di essere conclusi. La proposta, inizialmente bipartisan, è comparsa sotto forma di emendamento al decreto Salva Spese attualmente in fase di conversione presso la Commissione Finanze della Camera.
A firmare in un primo momento l’emendamento che estenderebbe di due mesi la scadenza del 110%, sono i gruppi parlamentari Partito Democratico, Gruppo Misto e Fratelli d’Italia. Ma a seguito delle molteplici perplessità espresse dal Ministro dell’Economia, da sempre contrario a qualsiasi forma di proroga al superbonus che possa gravare sui conti pubblici, il gruppo di FdI ha scelto di ritirare l’emendamento a solo 24 ore dalla sua presentazione.
Due mesi di proroga al Superbonus 110
La proposta non coinvolge tutti gli interessati al Bonus 110%, ma rispecchia le richieste presentate da ANCE nel corso della sua audizione dello scorso martedì in merito al decreto salva spese. I due mesi di proroga al Superbonus sarebbero possibili solo rispettando due condizioni:
- essere i beneficiari della prima proroga di fine 2022 che ha consentito di mantenere l’aliquota al 110% anziché scendere al 90%;
- aver eseguito lavori per almeno il 70% entro la data del 31 dicembre 2023.
Secondo l’Associazione Nazionale Costruttori, permettere ai condomini già a buon punto, di ultimare i lavori, sarebbe l’unica strada per evitare contenziosi ed il blocco dei cantieri. Per conoscere l’esito finale si dovrà attendere domani, quando il relatore del decreto Guerino Testa (FdI) incontrerà i rappresentanti dell’esecutivo.