Il grattacielo che unirà lusso ed efficienza, concepito dallo stilista Pierre Cardin per l'ex-area industriale di Marghera, dovrà ora rispondere a numerosi quesiti prima di passare alla realizzazione
(Rinnovabili.it) – Il primo semaforo verde per la costruzione di “Palais Lumiere“, il grattacielo finanziato dallo stilista Pierre Cardin, è arrivato dal Consiglio Comunale di Venezia. Concepito come il cuore centrale dell’intervento di riqualificazione dell’ex- area industriale di Marghera, il grattacielo da 250 metri si pone come icona di sostenibilità, lusso ed efficienza, promettendo grandi risultati. L’entusiasmo iniziale ha tuttavia subito diversi colpi durante l’iter di approvazione che ha fatto seguito alla presentazione ufficiale del progetto, sollevando numerose critiche provenienti da vari fronti e che hanno messo a dura prova le effettive “qualità” del progetto.
Un progetto con “3 A” come è stato definito dallo stesso Pierre Cardin, che propone una struttura dotata di un involucro trasparente basso emissivo a doppia pelle e ad alte prestazioni, per ottimizzare l’illuminazione naturale lasciando all’esterno il caldo; una struttura che sarà alimentata quasi esclusivamente da energia rinnovabile, spaziando dal fotovoltaico, all’eolico fino ad arrivare all’impianto geotermico, collegato ad un camino solare interno utile anche per la circolazione naturale ed i ricambio d’aria interno. Prima dell’avvio dei lavori, il Palais Lumiere dovrà rispondere a numerose domande per risolvere a 360° i problemi direttamente legati a questo intervento di riqualificazione, partendo prima di tutto dal problema di bonifica dei terreni di Marghera, all’impatto ambientale con una parte della città, ed al relativo ridisegno dell’intero sistema della viabilità pubblica e privata, nonchè del principale problema sollevato dall’Enac (Ente nazionale per l’aviazione civile) dell’immediata vicinanza dell’alta torre alle piste di atterraggio dell’aeroporto Marco Polo.
Un progetto da oltre 2 mld di euro, fortemente sostenuto dalla Regione per i migliaia di posti di lavoro che andrebbe a creare e per la notevole visibilità che porterebbe inserendosi quale nuovo importante progetto internazionale.