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Giornata nazionale Prevenzione sismica: servono più incentivi e programmazione

Si è svolta la sesta edizione della Giornata nazionale della Prevenzione sismica organizzata da Fondazione Inarcassa, CNI e CNAPPC. Obiettivo comune, evitare che si crei “l'industria del terremoto o della ricostruzione”

Prevenzione sismica
© Piqsels.com

Musumeci: “Pronto un tavolo tecnico con ingegneri e architetti per individuare in 45 giorni le linee guida sulla mitigazione del rischio sismico”

(Rinnovabili.it) – L’obiettivo è uno ed è condiviso pienamente da tutti i liberi professionisti del settore edile: facilitare la messa in sicurezza del patrimonio esistente ed interessare politica, istituzioni e cittadini al ruolo indispensabile della Prevenzione sismica per un Paese come il nostro. E’ questo il tema centrale che ha catalizzato l’attenzione dei partecipanti alla sesta edizione della Giornata Nazionale della Prevenzione Sismica, organizzata preso la sala Capranichetta da Fondazione Inarcassa, CNI e CNAPPC e patrocinato da Inarcassa.

In Italia siamo in ritardo in materia di prevenzione strutturale e siamo consapevoli che questo è un ritardo frutto di una abitudine culturale difficile da scardinare ma sul quale ci dobbiamo impegnare per ottenere un cambio di passo”, ha esordito in apertura dei lavori Nello Musumeci, Ministro per la Protezione Civile e le Politiche del mare.

Un Paese come il nostro, dove l’attività sismica caratterizza gran parte del territorio, non investire nella prevenzione significa spendere cifre incredibilmente alte per la ricostruzione successiva, un dispendio non solo economico, ma anche in termini di vite umane. “Dobbiamo intervenire per razionalizzare questo processo impedendo che in Italia nasca l’industria del terremoto, o della ricostruzione”.

Un momento cruciale per la prevenzione Sismica

Come ricordato da Angelo Domenico Perrini, Presidente Consiglio Nazionale Ingegneri, “questa Giornata coincide con un momento importante di confronto istituzionale tra le nostre categorie e il decisore politico in tema di prevenzione sismica”. Il riferimento è ovviamente al cosiddetto decreto “Campi Flegrei” ed alle decisioni che saranno prese dal Governo in merito alle alle risorse da dedicare all’attività di riduzione del rischio sismico degli edifici pubblici previsti dall’art.71 del DDL Bilancio 2024. “Da anni gli ingegneri hanno fissato i passaggi necessari per dare concretezza a questo obiettivo. A cominciare dalla classificazione degli edifici, per proseguire poi, sulla base dei dati raccolti, col monitoraggio costante degli edifici a rischio e, infine, con la produzione della documentazione necessaria sulla vulnerabilità dei fabbricati che consenta di individuare gli interventi necessari per la loro messa in sicurezza. In questo contesto, non è un mistero che gli ingegneri chiedano da anni l’introduzione del Fascicolo del fabbricato”.

L’obiettivo è dunque quello di effettuare una vera diagnosi preliminare che consenta di programmare e graduare gli interventi. Purtroppo però, questo programma tarda ad arrivare.

Servono inventivi calibrati in funzione del rischio sismico

Riscontriamo un ritardo storico nel porre in essere una “strategia di prevenzione” insieme alla programmazione di interventi sistematici nelle aree di maggiore rischio. Si tratta di incrementare adeguatamente il fondo previsto dalla legge n.145/2018 per destinare le risorse disponibili alla copertura del triennio 2021 – 2023, in modo da consentire l’adeguamento ed il miglioramento sismico degli edifici pubblici, a cominciare dalle scuole e dagli ospedali, e del patrimonio abitativo pubblico e privato nelle aree ad elevato rischio sismico e con il supporto degli studi e della microzonazione”, sottolinea Francesco Miceli, Presidente del CNAPPC. Secondo Miceli, il Sisma bonus sarebbe potuto essere uno strumento determinante per la prevenzione sismica, purtroppo il suo limite “è stato l’assenza di qualsiasi valutazione delle priorità. Era invece necessario graduare l’entità delle agevolazioni fiscali in funzione del maggiore o minore rischio sismico”.

Il prossimo passo: un tavolo tra politica, Architetti e ingegneri per individuare le linee guida

E’ il Ministro Musumeci ha lanciare l’ipotesi di un tavolo tecnico in corso di strutturazione che coinvolga politica, architetti ed ingegneri“per elaborare un serio progetto per la mitigazione del rischio sismico. Un tavolo con compiti e scadenze precise che speriamo in 45 giorni, dalla sua prima riunione, possa già dare delle indicazioni precise con degli articoli precisi che possano tracciare una nuova strada”.