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Poste italiane riapre la cessione del credito? Sì, ma non per tutti

Con un limite di 50.000 euro per ogni domanda, Poste Italiana riapre alla cessione del credito e fissa nei primi giorni di ottobre l'ufficiale riavvio della piattaforma dedicata all'acquisto dei crediti d'imposta

Poste italiane riapre cessione
Foto di Nick Fewings su Unsplash

Contemporaneamente il Governo ha emanato il DL Ominbus con una proroga al Superbonus per le villette

(Rinnovabili.it) – Il punto di domanda è d’obbligo, i contribuenti l’hanno ormai imparato a proprie spese, tuttavia per il momento l’annuncio è ufficiale: Poste Italiane riapre la cessione del credito. Dopo mesi di attesa il canale ufficiale ha diffuso una nota stampa che fissa per i primi giorni di ottobre la riapertura dell’acquisto dei crediti d’imposta per le persone fisiche e prime cessioni.

Come accedere al servizio di Poste Italiane per l’acquisto dei crediti d’imposta

La riapertura del servizio di cessione del credito da parte di Poste Italiane sarà limitato unicamente alle prime cessioni con ammontare massimo di 50.000 euro e ne potranno fare richiesta unicamente le persone fisiche. Questo tetto massimo ha suscitato qualche perplessità tra gli attori della filiera, soprattutto in riferimento alle ultime rilevazioni rese note da Enea che identificano le spese medie necessarie per i lavori di Superbonus in cifre ben più elevate (€ 117.403 per le unifamiliari, € 636.611per i condomini e € 98.487 per le unità indipendenti).

Mentre il solo riferimento alle persone fisiche esclude di fatto tutte quelle imprese rimaste senza liquidità, con crediti in attesa di un acquirente e cantieri fermi.

La data di riapertura alla cessione ad inizio ottobre invece deve la sua scelta alla conversione nel medesimo periodo del Decreto Legge “Omibus” n.104/2023, Dl che ha contemporaneamente sancito la proroga del Superbonus per le unifamiliari spostando la scadenza fino al 31 dicembre 2023.

Le cessioni bloccate

Mentre Poste italiane riapre la cessione del credito anche gli ultimi provvedimenti normativi provano a trovare soluzione all’annoso problema dei crediti bloccati che, lo scorso giugno, ammontavano ad oltre 30 miliardi di euro. Secondo le stime di Ance infatti, ogni miliardo di crediti bloccato corrisponde a 6.000 interventi tra unifamiliari e condomini fermi, ovvero un totale di 180.000 cantieri in attesa di reperire la liquidità necessaria per ripartire.

Con l’arrivo di settembre inoltre, potrebbe entrare in gioco la Piattaforma immaginata da Enel X, strumento ponte che giocherebbe un ruolo fondamentale nell’attuale situazione di stallo.