Dare nuovo impulso al Piano Città anche in vista della necessità di predisporre un piano di strategie per l'efficientamenteo del patrimonio edilizio in ottemperanza della Direttiva 27/2012 e per la riqualificazione urbana.
(Rinnovabili.it) – Appello dal Presidente Leopoldo Freyrie per dare nuovo impulso al “Piano Città” ritrovando l’obiettivo iniziale, ormai perso, della riqualificazione urbana.
“Dopo la rapida e positiva approvazione dei bonus per l’edilizia, è indispensabile che il suo Governo – verificando le risorse disponibili e facendo tesoro degli errori della passata legislatura – riavvii e dia nuovo impulso al Piano Città”.
Così esordisce il Presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori, Lepoldo Freyrie, nell’appello al nuovo presidente del Consiglio dei Ministri Enrico Letta in riferimento al “Piano Città“, avviato dall’allora Ministro Corrado Passera, ma che sino ad oggi non sembra aver raggiunto l’obiettivo politico prefissato, ovvero “che l’investimento statale venisse moltiplicato grazie ai fondi europei e in partnership con l’iniziativa provata: questo perché essa ha, via via, perso le caratteristiche di un Piano Città”.
“Un “Piano Città” invece, pur nell’urgenza della situazione che stiamo vivendo, – continua – dovrebbe selezionare progetti capaci di attrarre risorse e di incidere sulle aree urbane in condizioni di grave criticità ambientale e sociale, coinvolgendo – attraverso il coordinamento interministeriale – tutti i soggetti che possono contribuire a fare del Piano una vera strategia a lungo termine, capace di attivare risorse ogni anno, ma all’interno di un progetto complessivo di Rigenerazione Urbana Sostenibile”.
Entro aprile 2014, in ottemperanza della Direttiva 27/2012, l’Italia dovrà presentare la propria strategia di ristrutturazione e rigenerazione del parco nazionale di edifici sia pubblici che privati per il risparmio energetico, proprio per questo motivo il CNAPPC chiede al Governo un “ripensamento razionale” del Piano Città nel tentativo di avviare un progresso di trasformazione durevole delle nostre città.
“Come sempre gli architetti italiani offrono la loro completa collaborazione, le loro idee, le analisi sulla condizione delle città che sono state già svolte e presentate alla politica, le loro proposte a breve e lungo termine. Al Governo chiediamo rapidità e lungimiranza, regole chiare ma poca burocrazia, ma soprattutto la messa a frutto del lavoro che noi con altri- come Legambiente, ANCI, Unioncamere, Confcommercio – abbiamo già realizzato e stiamo realizzando per aiutare il Paese e le sue città”.