Firmato da Voll Arkitekter il grattacielo in legno Mjøstårnet ha raggiunto gli 85,4 metri impiegando per la sua costruzione 2700 mc di legno certificato locale
Oltre 1700 tonnellate di CO2 stoccate dal grattacielo in legno norvegese
(Rinnovabili.it) – A solo mezz’ora da Oslo, sorge Mjøstårnet, il grattacielo in legno più alto del mondo, firmato da Voll Arkitekter e costruito sulle sponde del lago Mjøsa. Con i suoi 85,4 metri la torre vuol essere un simbolo del cambiamento “verde”, mostrando come l’impiego di materiali e fornitori locali di natura sostenibile, possano essere impiegati anche per la realizzazione di edifici alti.
Il progetto originale prevedeva un’altezza di 81 metri, ma durante la costruzione proprietario e progettisti hanno pensato di puntare al record, trasformando Mjøstårnet nella torre in legno più alta del mondo. E’ stata così aggiunto una struttura a pergolato alla sommità dell’edificio a coronamento della terrazza panoramica. Arrotondando i bordi delle travi per resistere al carico del vento, gli ingegneri hanno permesso al grattacielo in legno di aggiungere quegli ulteriori 4,4 metri necessari a battere il precedente record di altezza della torre HoHo di Vienna (84m).
Il corpo rigido portante in legno lamellare ignifugo
L’aspetto più interessante di Mjøstårnet è l’impiego esclusivo del legno quale materiale strutturale, ovviando al tradizionale corpo rigido in cemento grazie all’utilizzo del legno lamellare. Il sistema portante si serve dei pannelli in CLT (Cross Laminated Timber) anche per gestire il carico secondario dei tre ascensori e delle due rampe di scale. L’involucro esterno sfrutta invece grandi elementi lignei prefabbricati a sandwich perfettamente isolati e soprattutto ignifughi.
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Volendo puntare ad un futuro più ecologico costellato di plyscraper (grattacieli in legno) l’aspetto della resistenza al fuoco non piò che essere messo al primo posto. Nella torre Mjøstårnet ogni singolo elemento in legno ha una combustione lenta ed assolutamente priva di fumi tossici. Aspetto tenuto in considerazione anche per le soluzioni impermeabilizzanti della facciata.
Plyscaraper a km 0
La sostenibilità del progetto deriva anche dalla possibilità di attingere alle materie prime locali, di cui la regione in cui sorge Mjøstårnet è enormemente ricca. Si potrebbe quasi dire che questo grattacielo il legno è stato costruito a km 0, affidando anche la lavorazione a fabbriche e produttori locali.
Secondo le dichiarazioni ufficiali dei progettisti della Voll Arkitekter i 2700 mc di legno impiegati per la costruzione della torre , sarebbero in grado di stoccare al loro interno una straordinaria mole di CO2, pari a 1700 tonnellate.
Anche se l’impronta ecologica di questo grattacielo fanno guardare con ottimismo verso il futuro degli edifici in legno, casi come quello del lago Mjøsa non sono facilmente ripetibili. La reperibilità del legno e soprattutto l’eventuale trasporto in località lontane, andrebbe ad inficiare i benefici raggiunti, richiedendo invece un impegno a livello globale nella piantumazione di alberi a questo fine. Tuttavia l’esempio del grattacielo norvegese dimostra le infinite possibilità di questo unico e meraviglioso materiale.
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Per il momento il primato d’altezza a livello mondiale per gli edifici in legno resta in Norvegia. Si dovrà attendere il 2041 per assistere alla costruzione del W350, un grattacielo in legno di ben 70 piani parte integrante di un progetto di riqualificazione per Tokyo.