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Milano: restyling e urban mining per la piazza della Stazione Centrale grazie a Park Associati

Recuperare le risorse, riciclare le materie prime ed ottimizzare i consumi. Il progetto di Park Associati riqualifica l'ex hotel Michelangelo grazie all'urban mining.

urban mining
credits: Park Associati

L’obiettivo è completare il progetto entro il 2026 per le Olimpiadi di Milano Cortina

(Rinnovabili.it) – Si chiama MI.C il progetto che trasformerà il volto di uno dei luoghi più conosciute di Milano, la piazza Luigi di Savoia accanto alla Stazione centrale. Partendo dalla ristrutturazione dell’ex-Hotel Michelangelo e applicando accuratamente principi di urban mining, i progettisti di Park Associati creeranno un nuovo punto di riferimento per la città lombarda.

L’iconico Hotel Michelangelo, struttura anni Sessanta color rosso mattone, lascerà il posto ad una struttura più moderna ad alta efficienza energetica. La struttura alberghiera da tempo aveva perso la sua connotazione, venendo trasformata in un centro Covid durante la pandemia del 2020. Il nuovo MI.C invece ridisegnerà l’intero isolato adiacente alla stazione centrale, razionalizzando i flussi di spostamento, migliorando la pedonalità ed investendo nel verde pubblico.

Un’opera attenta di urban mining

credits: Park Associati

Ma restyling e miglioramento energetico non possono discostarsi dall’attenzione alla sostenibilità dell’intero processo costruttivo. Così il progetto di Park Associati prevede il recupero di parte della struttura dell’ex hotel, attraverso una demolizione precisa e puntuale. “Un processo di decostruzione mirato, in cui la maggior quantità possibile di calcestruzzo dell’Hotel Michelangelo verrà riutilizzato, in parte nel nuovo edificio ed in parte nel disegno dello spazio pubblico”, sottolineano i progettisti. Si tratta a tutti gli effetti di un esempio di economia circolare, che punta a riutilizzare risorse già prodotte, diminuendo gli effetti delle emissioni.

Un articolato sistema di spazi verdi parte dalla piazza esterna per proseguire nella hall, e “salire” poi verso i piani dell’edificio, culminando in uno skygarden.

La facciata vetrata rappresenta l’elemento più dinamico dell’intervento. “Si adatta e cambia coerentemente con lo sviluppo della vita interna dell’edificio”, sottolineano da Park Associati. “Il vetro è protagonista: sia come elemento di trasparenza, sia come motivo di composizione, grazie ad elementi a cuspide, parzialmente opachi e parzialmente trasparenti, che mutano la propria inclinazione a mano a mano che acquistano verticalità. In corrispondenza dei piani speciali, quelli in cui la spina verde emerge e si propende verso la città, la facciata si apre, aumentando la propria componente trasparente e svelandone l’elemento naturale contenuto al suo interno. Il risultato è un edificio adattabile che muta e si presenta sempre diverso a seconda delle particolari esperienze di cui si rende protagonista”.

L’obiettivo è completare i lavori entro il 2026, anno delle Olimpiadi Milano Cortina, per creare un nuovo punto di riferimento pubblico della città di Milano.