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Legambiente presenta Comuni Rinnovabili 2012

Legambiente ha presentato il Rapporto Comuni Rinnovabili 2012 mettendo in cima alla lista dei virtuosi Varna, che contemporaneamente sfrutta 5 diverse tecnologie

Si è da poco conclusa a Roma la presentazione del rapporto di Legambiente Comuni Rinnovabili 2012 e sono 23 le realtà italiane che meglio rappresentano il perfetto connubio tra innovazione energetica e tutela ambientale.

Successi individuali che però disegnano una crescita delle energie rinnovabili in tutto il paese: aumenta infatti la generazione distribuita che segna quota 400 mila impianti coprendo il 95% dei Comuni. Grazie anche al contributo di questi impianti la produzione green nel corso del 2011 ha rappresentato il 26% dei consumi totali elettrici e il 14% di quelli generali.

E insieme alle centrali verdi cresce anche il numero dei Comuni 100%  rinnovabili, 23 al momento, decretati anche grazie al contributo dati ottenuto attraverso un questionario inviato ai Comuni e incrociando le risposte con numeri e rapporti forniti dal GSE, dall’Enea, da  Itabia e Fiper, dall’ANEV e dalla collaborazione di Regioni, Province e aziende.

Sono ormai 7.986 i Comuni che ospitano almeno un impianto che per produrre energia sfrutta fonti rinnovabili, contro i 6.993 del 2010 e nel particolare sono 7.837 i Comuni del solare in Italia: in testa per il fotovoltaico il piccolo Meleti con 4,4 kW per abitante, in grado di soddisfare le esigenze energetiche degli abitanti del paese. Per il solare termico i numeri sono differenti: la vittoria per potenza istallata va a Marradi (FI) dove sono istallati 17.939 mq di pannelli solari termici, per una media di 5,4 mq per abitante.

Sono 450 i Comuni in cui è posizionato almeno un impianto eolico con 6912 MW di potenza istallata e 10,1 TWh prodotti nel 2011. Prendendo invece in considerazione gli impianti idroelettrici fino a 3 kW di potenza risultato in Italia 1021 impianti per 4,4 TWh di produzione annua. Sono 334 i comuni della geotermia, per una potenza istallata 962,9 MW elettrici e 147,4 termici per un totale di 5,6 TWh. Localizzati principalmente tra Siena Grosseto e Pisa le centrali rappresentano un’importante garanzia di energia costante a basso impatto ambientale. Ultime in elenco le bioenergie, presenti in 1248 Comuni per una potenza istallata di 2117 MWe e 731,7 MWt.

I COMUNI 100% RINNOVABILI elencati nel rapporto sono 23 are ampiamente il bisogno di calore ci pensano impianti alimentati a biomasse collegati alle reti di teleriscaldamento e dove le altre fonti pensano a dare il resto dell’energia necessaria al fabbisogno degli abitanti. In cima alla classifica per meglio aver coniugato le risorse a disposizione il comune di Varna (BZ) che sfrutta contemporaneamente 5 diverse tecnologie e arriva a coprire le necessità energetiche delle famiglie grazie a 66 impianti fotovoltaici (3,3 MW), un piccolo impianto mini idroelettrico (70 kW) e un impianto a biogas da 1.140 kW. Per il riscaldamento la popolazione si è affidata ad un impianto a biomasse da 6.500 kW.

Secondo in classifica il Comune di Badia (BZ) che riesce a produrre l’energia necessaria ai suoi abitanti grazie a 68 impianti pv per un totale di 1.253,9 kW e un impianto mini idro (2.325 kW). La parte termica invece viene coperta attraverso l’utilizzo di un impianto a biomassa da 5,8 MW allacciato alla rete di teleriscaldamento che in totale misura 17 km. contribuisce inoltre, anche se in minima parte, il solare termico.

Nonostante la minima estensione segna importanti traguardi il piccolo Comune di Morgex (AO), 2.000 abitanti, in grado di sopperire al fabbisogno termico ed elettrico delle famiglie sfruttando un impianto idroelettrico da 1,1 MW e da 12 impianti fotovoltaici costruiti su tetti o coperture per complessivi 176 kW. il calore necessario proviene invece da un impianto a biomasse di 9 MW che sfrutta per la distribuzione una rete di teleriscaldamento della lunghezza di 10 km.

Continua a rimanere un esempio virtuoso il vincitore del 2009 Dobbiaco 1.298 kW di impianti fotovoltaici e a 1.279 kW di mini-idroelettrico si supera ampiamente il fabbisogno elettrico delle famiglie.