Dieci articoli da proporre alla prossima Legislatura, per fermare l'abusivismo, contrastare il degrado, favorire la rigenerazione urbana ed assicurare un futuro all'Italia
(Rinnovabili.it) – “Le città, i paesaggi, le opere d’arte, il made in Italy, la creatività. La bellezza è la principale caratteristica che il mondo riconosce all’Italia. Scommettere sulla bellezza non è un vezzo, è la chiave per immaginare un futuro oltre la crisi. Lì stanno le nostre radici, la nostra identità, e da lì dobbiamo costruire il nostro sviluppo. Il paesaggio, le città, la lotta all’abusivismo e al consumo di suolo, le opere pubbliche, l’ambiente: la bellezza deve essere la chiave di ogni politica per la crescita”.
Legambiente scommette sulla bellezza all’italiana e lo fa presentando un vero e proprio disegno di legge da proporre al prossimo Governo, quale linea guida per le singole amministrazioni Regionali, Provinciali e Comunali, al fine di salvaguardare un patrimonio in pericolo rendendo le nostre città più vivibili, creative, intelligenti ed orientate verso un futuro che cambia.
Il testo si compone di 10 articoli già sottoscritti da diversi personaggi dello spettacolo, della politica, del cultura e del mondo scientifico, del calibro di Federico Oliva (presidente INU), Leopoldo Freyrie (Presidente del CNAPPC) ed i Primi cittadini di alcune città italiane. I dieci articoli contenuti nel documento in sintesi:
- Considerare la bellezza patrimonio del Paese, espressione della sua identità e cultura.
- Tutelare e riqualificare il patrimonio paesaggistico italiano, impedendo prima di tutto l’edificabilità delle aree costiere fino a 1000 metri dalla linea di battigia.
- Tutelare il suolo come bene comune indisponibile e fermarne il consumo, istituendo il presso l’ISTAT il Registro nazionale del consumo del suolo, presentando annualmente un rapporto su scala nazionale.
- Promuovere la bellezza delle opere pubbliche attraverso i concorsi di progettazione, sulla base di un piano annuale che individua le priorità d’intervento.
- Incentivare e promuovere la rigenerazione urbana, individuando Comune per comune le aree degradate dal punto di vista sociale ed ambientale, intervenendo anche a livello edilizio demolendo le costruzioni insicure o pericolose, potenziando le prestazioni energetiche, bonificando le aree degradate, potenziando la mobilità sostenibile.
- Istituire un contributo per la tutela del suolo da destinare alla riqualificazione del degrado urbano, rovesciando la logica che ha sempre premiato i Comuni che più hanno sacrificato il proprio territorio.
- Demolire le opere edilizie abusive e facilitare il recupero ambientale delle aree, facilitando l’accesso delle amministrazioni pubbliche alle risorse del Fondo per la demolizione delle opere abusive.
- Istituire il dibattito pubblico per le Grandi Opere
- Istituire e finanziare un bando di idee per la bellezza destinato ai giovani
- Promuovere un Premio Virtù civica per gesti e azioni che generino cittadinanza e coesione sociale, agendo nell’ottica della propozione delle buone pratiche, cambiando prima di tutto la mentalità dei cittadini.
Tra coloro che hanno già sottoscritto il ddl proposto da Legambiente troviamo anche Leopoldo Freyrie, Presidente del Consiglio Nazionale degli architetti che in un comunicato stampa trasmesso ieri, ha sottolineato l’importanza di orientare le scelte della prossima Legislatura a favore di una politica urbana molto più sentita, per “riprogettare le città senza consumare suolo ed energia, ed introdurre strumenti fiscali a sostegno dell’iniziativa pubblica e privata per individuare strategie che in modo integrato affrontino il problema della sicurezza, della mobilità, dei rifiuti, dei trasporti degli spazi pubblici. Tutto ciò può avvenire solo attraverso regole certe che pongano fine alla bulimia burocratica che fino ad oggi ha soffocato e bloccato qualsiasi politica urbana”.