Emetterà solo 38 kg/mq di Co2 in un anno, il 68% in meno rispetto agli edifici tradizionali, con la promessa di diventare "Zero Emission Building" entro il 2015.
(Rinnovabili.it) – Il più sostenibile edificio del mondo potrebbe essere in Giappone, o almeno questo è ciò che sostiene il team di ingegneri, architetti e costruttori che ha realizzato l’edificio, per altro sede dell’azienda stessa. Secondo quanto affermato dal comunicato stampa della socitetà, il nuovo edificio della Shimizu Corporation sarà in grado di ridurre al minimo le proprie dispersioni di CO2, portandole ad un valore di 38 kg/mq l’anno, corrispondenti a circa il 62% in meno di media rispetto agli edifici ordinari in Tokyo.
L’edificio è stato inaugurato ufficialmente ieri mostrando al mondo le numerose innovazioni tecnologiche che la società ha applicato alla struttura, per portarla al massimo dell’efficienza. Essendo il Giappone una nazione povera di risorse naturali, l’esigenza di avviare il settore delle costruzioni verso una migliore ottimizzazione dei consumi, era inevitabile: con l’edificio Shimizu la società giapponese ha dimostrato la possibilità di attuare queste trasformazioni da subito, dimostrando l’esistenza di numerose tecnologie all’avanguardia di grande valore.
Il primo accorgimento per la riduzione delle emissioni di CO2 è individuabile nel sistema di condizionamento. All’interno dei solai di interpiano e nei soffitti è stata inserita una speciale e capillare trama di pannelli radianti, all’interno dei quali scorre il liquido termovettore (generalmente acqua) che raffrescandosi o riscaldandosi a seconda delle esigenze, permette di mantenere la temperatura interna sempre costante, riducendo in questo modo le emissioni di circa il 30% in meno rispetto ai sistemi tradizionali.
Il sistema di illuminazione si avvale esclusivamente della tecnologia al LED affiancata per altro a sistemi di rilevazione del movimento, per ridurre all’essenziale gli sprechi. Tutta l’energia necessaria ad alimentare il sistema elettrico è generata dall’impianto fotovoltaico posto sulle pareti esterne, dove i 2.000 mq di pannelli riescono a produrre fino a 84.000 kWh di energia l’anno. Per sfruttare il quantitativo massimo di illuminazione naturale, l’edificio della Shimizu è stato costruito con un particolare sistema di facciata, composto da una serie di elementi mobili simili a dei brise-soleil, in grado di modificare la propria posizione in funzione del percorso solare, permettendo alla luce diffusa di penetrare nell’edificio, ma mantenendo all’esterno il calore. Questo accorgimento, anteposto alla facciata ventilata, permette di ridurre le emissioni addirittura del 90%, abbattendo completamente sprechi e dispersioni.
Il traguardo da raggiungere è la trasformazione in “Zero Emission Building (ZEB)” entro il 2015, implementando ulteriormente la tecnologia di cui dispone l’edificio, riducendo ulteriormente gli sprechi ed acquistando crediti verdi per abbattere l’impatto ambientale.