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La città di domani? Sarà costruita con biomateriali

Silicio, canapa, micelio, paglia, scarti edili, ortica, sono alcuni dei biomateriali che compongono la mostra Reset Material, uno sguardo alle infinite possibilità offerte dai materiali alternativi

Reset Material credits: Copenhagen Contemporary

Reset Material sarà in mostra al Copenhagen Contemporary (CC) fino al 28 settembre

(Rinnovabili.it) – Se volete dare un’occhio a quello che potrebbe essere il futuro dell’architettura che compone le nostre città, vi suggeriamo di fare un viaggio a Copenhagen e vistare la mostra Reset Materials. Ospitata presso il centro artistico Copenhagen Contemporary, la mostra contiene una vetrina di frammenti architettonici realizzati con 10 diversi biomateriali sperimentali a basse emissioni di carbonio, come la terra, il micelio, il biocemento, silicio, canapa, calcestruzzo aereato, plastica riciclata, paglia e molti altri.

Una città fatta di biomateriali

Reset Material – Towards Sustainable Architecture è supervisionata dall’architetto svizzera Chrissie Muhr ed è il risultato di 10 differenti collaborazioni tra architetti ed artisti, per esplorare i possibili impieghi di questi innovativi biomateriali. I visitatori potranno toccare con mano, sperimentare e, perchè no, anche annusare i materiali in mostra, scoprendo anche come potrebbero essere impiegati insieme.

Tra gli oggetti in mostra e che utilizzano la paglia quale principale biomateriale costruttivo, c’è l’opera realizzata dall’artista Tove Storch in collaborazione con il Centro per l’architettura. Il progetto immagina di impiegare fascine di paglia per creare archi portanti, o di compattare i pannelli di paglia per migliorare le prestazioni ignifughe.

Silicio, ortica e terra battuta

Ad esplorare le potenzialità del silicio ci hanno pensato l’artista Honey Biba Beckerlee e lo studio di architettura Lendager. Il team ha prodotto una vasta gamma di oggetti per mostrare le potenzialità del secondo elemento più abbondante sulla Terra dopo l’ossigeno, come i mattoni costruiti combinando rifiuti di silicio con terra, o piastrelle rivestite con smalto a base di polvere di silicio.

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Ma all’interno della mostra Reset Material c’è spazio anche per infissi e tende a rullo fatti con fibra di ortica, canapa e lino. La terra battuta ha già un ampio impiego nella bioedilizia, ma lo studio di architettura danese Re Værk in collaborazione con il designer Kasper Kjeldgaard, ha esplorato i modi migliori per aumentare la resistenza a trazione di questo biomateriale.

Su un lungo tavolo realizzato con scarti di legno, si potranno esplorare altri innumerevoli materiali naturali. Tavolo, sgabelli in legno e pavimento in legno con materiali di scarto dei cantieri, sono essi stessi un esempio di approccio no-waste.

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About Author / Alessia Bardi

Si è laureata al Politecnico di Milano inaugurando il primo corso di Architettura Ambientale della Facoltà. L’interesse verso la sostenibilità in tutte le sue forme è poi proseguito portandola per la tesi fino in India, Uganda e Galizia. Parallelamente alla carriera di Architetto ha avuto l’opportunità di collaborare con il quotidiano Rinnovabili.it scrivendo proprio di ciò che più l’appassiona. Una collaborazione che dura tutt’oggi come coordinatrice delle sezioni Greenbuilding e Smart City. Portando avanti la sua passione per l’arte, l’innovazione ed il disegno ha inoltre collaborato con un team creativo realizzando una linea di gioielli stampati in 3D.