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Inventario dei crediti incagliati: entro i primi di gennaio andranno comunicati al Fisco

I crediti non utilizzati dovranno essere comunicati all'Agenzia delle Entrate a partire dal 1 dicembre, per predisporre un inventario dei crediti incagliati e conoscere finalmente il loro numero esatto

Inventario dei crediti incagliati
Foto di Wolfgang Mennel da Pixabay

L’inventario dei crediti incagliati è parte degli articoli approvati con la conversione del Dl Asset

(Rinnovabili.it) – Con 202 voti favorevoli, 128 contrari e 4 astenuti, la Camera ha approvato la conversione in legge del DL Asset. Moltissimi i temi trattati nel decreto che spazia a tutto campo sulle problematiche economiche del Paese, tra i quali trova spazio anche una sorta di inventario dei crediti incagliati ad opera del Fisco.

Obbligo di comunicazione all’AdE

L’articolo 25 del testo introduce l’obbligo per l’ultimo cessionario di un credito edilizio non ancora utilizzato, di comunicarlo all’Agenzia delle Entrate, entro 30 giorni dalla data in cui si viene a conoscenza dell’evento che ha impedito l’ulteriore cessione del credito o dello sconto in fattura. L’obbligo scatterà a partire dal 1° dicembre 2023 e la mancata comunicazione, comporta una sanzione di 100 euro. Anche i crediti rimasti incagliati prima di questa data dovranno essere comunicati al Fisco entro il 2 gennaio 2024. In questo modo a partire dal nuovo anno, l’Agenzia delle Entrate dovrebbe essere in grado di fare un inventario dei crediti incagliati, per avere finalmente una misura certa del problema da affrontare.

Dl Asset conferma la proroga per il Superbonus nelle villette

Oltre ad avviare un inventario dei crediti incagliati, la conversione del dl 104/2023 ha concesso più tempo ai proprietari delle unifamiliari per terminare i lavori agevolati con il Superbonus 110%. La scadenza è stata posticipata di 3 mesi, passando dal 30 settembre 2023 al 31 dicembre 2023, ma rimanendo valida solo per coloro che al 30 settembre 2022 avevano completato almeno il 30% dei lavori complessivi. In caso contrario la detrazione scende al 90% per tutto il 2023, ma solo per i proprietari di prime case con un quoziente familiare inferiore ai 15.000 euro.