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Edifici e città adattive all’innalzamento dei mari MVRDV elabora un catalogo di proposte

Partendo dalla pianificazione al 2100 del lungomare di Vancouver, il team multidisciplinare guidato da MVRDV ha elaborato il “Sea Level Rise Catalogue”, un catalogo di soluzioni per rendere le città e gli edifici adattabili all'innalzamento dei mari

Between Bridges Vancouver attuale e nel 2040 ©MVRDV

Il progetto è partito dal Sea2City Design Challenge commissionato da |Vancouver per ridisegnare l’area di False Creek

(Rinnovabili.it) – “Lavorare con l’acqua e non contro di essa”. Questo lo slogan del progetto Sea Level Rise Catalogue sviluppato dallo studio di progettazione olandese MVRDV per mostrare alle città le molteplici soluzioni possibili per adattarsi al climate change e all’innalzamento dei mari.

La proposta in realtà parte da un progetto commissionato dalla città Vancouver, il Sea2City Design Challenge, per individuare una strategia di pianificazione urbana e progettazione edilizia per l’area di False Creek, uno specchio d’acqua nel cuore della città. Il progetto ha prodotto un vero e proprio catalogo di opzioni per costruire edifici adattivi. In questo modo si spera di riuscire ad ispirare altre città costiere con problematiche legate all’innalzamento dei mari simili a Vancouver.

Come rispondere all’innalzamento del livello dei mari in maniera resiliente

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Between Bridges Vamcouver nel 2100 ©MVRDV

Solitamente le risposte tipiche delle città a questi problemi, sono l’innalzamento di barriere o la costruzione di dighe. Queste soluzioni però eliminano la naturale capacità della battigia di assorbire di assorbire l’energia delle onde, le mareggiate ed il successivo deflusso. Ecco perché il team North Creek Collective, di cui fa parte MVRDV, ha sviluppato questo catalogo di soluzioni per adattare le infrastrutture del lungomare ad accogliere l’acqua piuttosto che bloccarla.

Nell’affrontare il prossimo secolo di sviluppo di False Creek, abbiamo esaminato attentamente il contesto di Vancouver – considerando tutto, dai tipi di edifici già trovati lì, ai valori della comunità della città e delle Prime Nazioni locali, come Musqueam, Squamish e Tsleil-Waututh, per i quali si tratta di un sito importante“, afferma Nathalie de Vries, socio fondatore di MVRDV. “Con il nostro approccio, offriamo idee che possono anche essere adattate a nuovi contesti altrove. Con il Sea Level Rise Catalogue, Vancouver può diventare un leader globale, mostrando ad altre città la strada per il futuro. L’innalzamento del livello del mare è una sfida che avrà un impatto globale sulle città, da Miami a Manila.”

Il catalogo Sea Level Rise

Il catalogo di soluzioni adattabili all’innalzamento dei mari comprende estensioni verticali di case a schiera, terrazze comunitarie, grattacieli spogliati dei propri scheletri strutturali per lasciare spazio a programmi pubblici flessibili, grattacieli trasformati in hub di mobilità per collegare i trasporti terresti e quelli acquatici.

Tra le proposte ci sono anche isole artificiali abitabili, case adattivi, nuovi uffici, centri sportivi e culturali, quartieri su palafitte e ristoranti anfibi, tutti progettati con doppia funzione in caso di inondazione.

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Il catalogo delinea sei principi fondamentali che ciascuna città dovrebbe considerare per le progettazioni future sia delle nuove costruzioni che per la ristrutturazione delle strutture esistenti. Dalla ricerca di nuovi usi a prova di alluvione per le strutture sotterranee, allo sviluppo di passerelle sopraelevate, tutte le soluzione sono studiate per convivere con l’acqua, riservando ovviamente aree permeabili per facilitare l’assorbimento dell’acqua e aree più elevate per mantenere attiva la biodiversità.

L’aspetto interessante è che ogni soluzione è accompagnata da una spiegazione del potenziale win-win, ovvero gli impatti positivi che il nuovo design può offrire. Questi comprendono ad esempio l’integrazione di fonti energetiche rinnovabili, l’aumento della disponibilità di alloggi, il miglioramento della qualità degli spazi pubblici, la salvaguardia della biodiversità ad esempio integrando nelle coperture fattorie urbane. Tutte strategie fattibili, flessibili, sostenibili e resilienti.

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About Author / Alessia Bardi

Si è laureata al Politecnico di Milano inaugurando il primo corso di Architettura Ambientale della Facoltà. L’interesse verso la sostenibilità in tutte le sue forme è poi proseguito portandola per la tesi fino in India, Uganda e Galizia. Parallelamente alla carriera di Architetto ha avuto l’opportunità di collaborare con il quotidiano Rinnovabili.it scrivendo proprio di ciò che più l’appassiona. Una collaborazione che dura tutt’oggi come coordinatrice delle sezioni Greenbuilding e Smart City. Portando avanti la sua passione per l’arte, l’innovazione ed il disegno ha inoltre collaborato con un team creativo realizzando una linea di gioielli stampati in 3D.