AL primo posto CANOPEA del team francese Rhône Alpes, secondo posto per gli spagnoli dell'Andalucìa team con PATIO 2.12 e terzo posto per l'eccellenza italiana MED in ITALY
Si è conclusa con la vittoria del progetto francese “CANOPEA” dell’Università di Rhône Alpes l’edizione 2012 del Solar Decathlon Europe, che dal 14 settembre al 30 ha animato il quartiere di Villa Solar a Madrid.
Una vittoria preannunciata nel corso della settimana, salendo sul gradino più alto del podio per ben quattro delle dieci sfide (Architettura, Comfort, Funzionalità, Innovazione), il prototipo CANOPEA è nato innanzitutto per rispondere al problema della densità urbana, proponendo una soluzione composta da “Nanotorri”, ovvero una serie di torri dalle dimensioni contenute, composte da più moduli abitativi unifamiliari impilati uno sull’altro, trasferendo all’interno di questi complessi anche le funzioni infrastrutturali, gli spazi comuni, giardini, uffici o negozi. Il prototipo costruito in occasione della competizione rappresenta l’elemento culminante della torre, gli ultimi due livelli e dunque dotato anche degli impianti tecnologici per la produzione dell’energia rinnovabile in grado di alimentare completamente la struttura, rispettando gli obiettivi richiesti dal SDE e riducendo a zero le emissioni nocive.
Al secondo posto invece PATIO 2.12 realizzato dal team dell’Andalucìa riconosciuto invece dai visitatori di Villa Solar come miglior progetto. Grandi festeggiamenti anche italiani grazie a MED in Italy, il progetto ideato dalle università di Roma TRE e della Sapienza di Roma, dalla Libera Università di Bolzano e da Fraunhofer Italia, salito sul terzo gradino del podio. Classificatosi tra i primi tre in sei prove del Decathlon, MED in Italy ha ottenuto l’oro nella prestigiosa sfida alla sostenibilità, l’argento per il funzionamento di elettrodomestici e apparecchiatura elettronica e il bronzo in architettura, bilancio energetico, comunicazione e innovazione.
“E’ stata una competizione entusiasmante, mozzafiato: Med in Italy è sempre stata in pole position tra i 18 progetti provenienti da tutto il mondo, prima in un corpo a corpo serrato con l’abitazione cinese, poi in un continuo alternarsi al vertice della classifica con le case francese, spagnola e tedesca”, racconta la team leader di Med in Italy Chiara Tonelli.
Tradizione mediterranea ed innovazione
Racchiuso nel nome stesso del prototipo c’è la vocazione del progetto che porta alla massima espressione della tradizione mediterranea, integrandola con le competenze, la creatività e la qualità del made in italy. Oltre alla qualità progettuale, MED in Italy si è dimostrato all’altezza della competizione internazionale anche per le politiche applicate durante i mesi che hanno preceduto la manifestazione, come la sensibilità nella raccolta delle risorse necessarie per ideare, costruire e trasportare il prototipo che ha trovato ascolto in alcune aziende orientate alla green economy.
MED in Italy è una bioarchitettura, ecologica energeticamente passiva e in classe A, capace di produrre tre volte la potenza necessaria a far funzionare la casa e con numerose qualità, le stesse che ne hanno determinato il successo nelle sfide per innovazione, sostenibilità, architettura e bilancio energetico. Numerose le caratteristiche che hanno conquistato la giuria: come la facilità di montaggio (cinque giorni più cinque per gli impianti), la sicurezza in caso di qualunque tipo di evento sismico grazie al sistema T-block, la sostenibilità dei materiali naturali e riciclabili al 100% (dai pavimenti alle tubature), i sistemi di raffrescamento e riscaldamento improntati alla tradizione architettonica mediterranea personalizzati sulla casa, l’isolamento naturale realizzato completamente in fibre di legno e da non dimenticare la scelta del treno quale mezzo di trasporto per condurre casa e partecipanti fino a Madrid, unico team ad aver scelto questa soluzione risparmiando da Bolzano a Madrid circa 5 tonnellate di CO2.
Come la tradizione vuole, MED in Italy si rivela capace di rispondere al problema del caldo tanto quanto a quello del freddo, chiudendosi in se stessa durante le ore più calde del giorno ed aprendosi durante le ore notturne. Con una temperatura costante tra i 23 e i 25°C, assicurata anche in caso di non funzionamento degli impianti fino a 48 ore, ed un’umidità compresa tra il 40 ed il 55%, il progetto italiano si dimostra in grado di produrre tre volte più dell’energia necessaria, sfruttando unicamente i pannelli fotovoltaici.