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Fine del Superbonus villette, Pichetto: “Detrazioni future in base alle performance”

Dal Report ENEA del 30 settembre si percepisce la fine del Superbonus villette cresciuto di sole 650 asseverazioni. Ad oggi la misura ha permesso di intervenire su 430.661 edifici

Fine Superbonus villette
Foto di Naomi Ellsworth su Unsplash

Ancora lontana la chiusura dei cantieri del Superbonus Condomini, cresciuti in questo mese solo dell’1% rispetto al 25% ancora da completare

(Rinnovabili.it) – Mancano ormai pochi mesi alla chiusura di questo 2023 che metterà definitivamente fine al Superbonus per le villette. Grazie alla Legge 136/2023, conversione del Dl Asset, il Superbonus unifamiliari ha guadagnato una proroga fino al 31 dicembre 2023 per ultimare i lavori al 110% e 90%, ma con il nuovo anno saranno solo i Condomini a poter utilizzare l’incentivo, comunque decurtato al 70%.

Rispecchia perfettamente la situazione il Report Enea sul Superbonus di settembre che vede crescere le asseverazioni per le unifamiliari di sole 654 unità, raggiungendo un numero totale di edifici efficientati pari a circa 27miliardi di unità.

Fine del Superbonus villette e ultime chance per i condomini

Se la fine del Superbonus villette è ormai scritta, resistono invece i condomini interessati da 5.300 nuove asseverazione tra il mese di agosto e settembre. Certamente i numeri totali del Superbonus sono ben lontani dalla media mensile registrata fino a marzo 2023 con 12.000 cantieri avviati mensilmente tra unifamiliari, unità indipendenti e condomini, e senza contare il picco senza precedenti di 63.000 asseverazioni registrate nell’agosto 2022.

L’investimento totale per lavori ammessi a detrazione nei condomini ha quasi raggiunto i 50 miliardi di euro, il 56% del totale.

Ora il prossimo problema da affrontare, sarà quello di ultimare i lavori entro la fine dell’anno. Impresa non facile dato che mancano ancora all’appello circa il 18% dei cantieri aperti sul totale, tra i quali il 25% dei soli condomini. Purtroppo nella maggior parte dei casi, i crediti incagliati non consentono di portare avanti i cantieri sottraendo liquidità alle aziende, ne è testimone il fatto che in questi ultimi trenta giorni, tra le rilevazioni di ENEA del Superbonus di fine agosto ed il Superbonus di settembre, il numero di cantieri conclusi per i soli condomini è cresciuto solo dell’1%.

Pichetto Fratin, “Analisi costi benefici del Superbonus non giustifica effetto espansivo sui conti pubblici”

Con la chiusura dell’epoca del 110% per i condomini e la fine del superbonus villette quale saranno le prospettive future soprattutto in vista della revisione della Direttiva Europea case Green? Una risposta parziale è arrivata dal Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica, Pichetto Fratin, in occasione dell’Audizione alla Camera in merito all’impatto ambientale degli incentivi in edilizia.

Il Superbonus è una norma dai tanti buoni propositi ma che ad analisi postuma sui costi benefici, non viene giustificata dagli effetti espansivi rispetto ai problemi creati sui conti pubblici”, sottolinea il Ministro. I prossimi passi saranno invece quelli contenuti nel PNIEC per puntare ad una “riforma generale delle detrazioni, che affronti con un approccio integrato ed efficiente le opere di riqualificazione degli edifici residenziali esistenti e superi l’attuale frammentazione delle varie detrazioni ad oggi attive”, prosegue il Ministro Fratin. “Un Approccio integrato permetterebbe di ottimizzare tempistiche e costi favorendo un approccio di riqualificazione profonda” , che preveda “diverse aliquote di detrazione in base alle performance raggiunte dall’edificio da ottenere attraverso interventi con vari livelli di priorità”.

Si parla quindi di incentivare in via prioritaria gli immobili soggetti alle prescrizioni della Direttiva case Green, ovvero le prime case più energivore, in situazione di povertà energetica o in edilizia popolare.

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Come Italia stiamo rimarcando la peculiarità del contesto italiano. Noi abbiamo patrimonio particolare: 31 mln di fabbricati, 21 mln oltre la classe D. Molto diverso da altri Paesi europei a causa di questioni storiche, del contesto geografico oltre che di una visione della casa come bene rifugio delle famiglie italiane. Gli obiettivi temporali non sono raggiungibili per nostro Paese” rimarca il Ministro in merito agli obblighi imposti dalla Direttiva Case Green che questa sera passerà all’ultimo atto di discussione del Trilogo.