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Fattoria verticale, Skyfarm è una torre di bambù autosufficiente

La forma a iperboloide e la struttura in bambù la rendono scalabile: può essere rimpicciolita fino a 10 m di altezza. E' autosufficiente grazie all'eolico e usa l'idroponico e l'aeroponico come tecniche di coltivazione

Fattoria verticale, Skyfarm è una torre di bambù autosufficiente

 

(Rinnovabili.it) – Arriva dallo studio di architettura londinese Rogers Stirk Harbour la fattoria verticale alta 80 metri che propone un’alternativa allo sfruttamento intensivo della terra. Si chiama Skyfarm questa torre di forma iperboloide che poggia interamente su una struttura realizzata in bambù. Il progetto si è appena aggiudicato il premio sostenibilità dell’Architectural Review MIPIM Future Projects Awards.

 

Fattoria verticale, Skyfarm è una torre di bambù autosufficiente“Si calcola – scrivono gli architetti – che nel 2050 circa l’80% della popolazione mondiale risiederà in centri urbani. Nello stesso periodo di tempo, la popolazione dovrebbe crescere di altri 3 miliardi di persone. Se continuiamo a usare i metodi di coltivazione tradizionali, per sfamarli dovremmo usare un’area grande quanto il Brasile”. Uno scenario decisamente preoccupante.

Così nel progetto di Skyfarm la verticalità è d’obbligo per limitare al massimo il consumo di suolo. Inoltre, nei diversi piani della torre vengono utilizzate tecniche di coltivazione acquaponica, idroponica, aeroponica in modo da ridurre il consumo di energia totale dell’edificio e limitare l’impiego di risorse. Questo ai piani superiori. A quelli inferiori trovano spazio botteghe e ristoranti, dove ovviamente vengono serviti e venduti i prodotti coltivati qualche metro più in alto.

 

E non è tutto. Tra gli altri aspetti interessanti del progetto c’è l’autosufficienza energetica. Skyfarm produce da sé tutta l’energia di cui ha bisogno grazie a turbine eoliche collocate sulla sommità. E anche la scelta del bambù come materiale principale della struttura ha risvolti importanti. Non soltanto perché, rispetto ad altri materiali da costruzione, ha un’impronta ambientale decisamente più contenuta, ma soprattutto perché rende scalare l’intera fattoria verticale.

Secondo gli architetti, infatti, è possibile realizzarne una versione alta non più di 10 m da installare in un plesso scolastico, mentre una torre di circa 80 m potrebbe trovare posto in qualsiasi area urbana. In più, la forma iperboloide si presta ad adattamenti a seconda della latitudine e della quantità di luce solare disponibile.

 

fattoria verticale