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La fattoria verticale idroponica ai piedi delle montagne

E' iniziata la costruzione di Vertical Harvest, la fattoria verticale idroponica a Jackson Hole che produce l'equivalente di un campo di 5 ettari in soli 400 mq

Una fattoria verticale idroponica ai piedi delle montagne

 

(Rinnovabili.it) – Jackson Hole, una località del Wyoming negli Stati Uniti, è molto famosa per le piste da sci ma di certo non per la raccolta dei pomodori. Perlomeno fino a ieri. Da qualche giorno è infatti in costruzione la fattoria verticale idroponica che doterà la città di quasi 1700 mq di superficie fertile ed occupando uno spazio di soli 400 metri quadrati riuscirà a produrre l’equivalente di un campo coltivato di 5 ettari.

Il progetto Vertical Harvest dello studio E/Ye Design risponde a una serie di problemi della città: l’approvvigionamento di frutta e verdura fresche a chilometri zero e la disoccupazione di una grossa parte della popolazione con problemi di disabilità. La collaborazione con le scuole locali servirà a dare ai bambini un esempio pratico di educazione ambientale, e negli spazi al piano terra si terranno lezioni interattive sulla biodiversità e la coltivazione sostenibile.

 

Una fattoria verticale idroponica ai piedi delle montagne

 

La fattoria verticale è un edificio stretto e lungo di tre piani, quello alla quota della strada è dedicato alla vendita e alla didattica mentre negli altri due avverrà la coltivazione vera e propria di ortaggi e frutta, il secondo piano è completamente dedicato alla produzione di pomodori. Il sistema idroponico, senza suolo ma con le radici che si nutrono grazie a uno strato inerte ancorato ad una parete verticale, consente di risparmiare moltissima acqua rispetto a una coltivazione tradizionale.

La struttura in metallo e vetro ha un’organizzazione planimetrica molto semplice e  si appoggia ad uno dei lati lunghi di un parcheggio multipiano. Le scale sono poste al centro e alle estremità in modo che il progetto sia ampliabile e replicabile in tutto il mondo.

La fattoria verticale fa parte del progetto Slow Food in the Tetons, che si è evoluto in L3C un ente ‘for profit with a nonprofit soul’, che mira alla formazione di persone con disabilità e spera di replicare il modello di Jackson Hole anche in altre località. L’edificio è costato 3 milioni e 600 mila dollari ed è di proprietà della città, che lo affitta all’organizzazione al prezzo simbolico di un dollaro all’anno.

 

Una fattoria verticale idroponica ai piedi delle montagne

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