Utilizzando una speciale stampante 3D, sabbia, leganti e fibra di vetro e mettendo in pratica il concetto matematico del Nastro di Mobius sarà possibile "stampare" e costruire architetture dalle infinite dimensioni
La casa sarà composta da una serie di elementi da 6 x 9 metri realizzati in digitale con uno speciale collegato alla D-Shape, la speciale stampante 3D che trasforma masteriali inorganici e sabbia, in un oggetto tridimensionale attraverso un processo “stereolitografico”.
“E’ una casa senza inizio ne fine, aperta sul paesaggio”, ha affermato l’architetto Ruijssenaars durante un’intervista, sottolineando la rivoluzionarietà del sistema per stampa D-Shape, con il quale “premendo semplicemente il tasto ‘invio’, gli architetti potranno vedere realizzato il proprio edificio, senza intermediari per costruirlo”.
Ogni “pezzo” della Landscape House sarà stampato con sabbia e leganti, mentre per rafforzare i giunti di unione tra i vari elementi, verrà utilizzata la fibra di vetro e cemento; tutti i restanti elementi della casa, come le vetrate o le porte, sono invece realizzate ed assemblate secondo i metodi tradizionali.
Non è la prima volta che si parla di stampare “l’architettura”, numerose sono le sperimentazioni in fase di studio, sicuramente ciò che hanno in comune è l’estrema rapidità del processo che riduce drasticamente le innumerevoli spese di cantiere, di posa in opera e di fabbricazione degli elementi stessi. Se fino ad ora questa tecnologia si limitava a soluzioni architettoniche di ridotte dimensioni, utilizzando quale unico materiali costruttivo il legno, grazie alla “Landscape House” sarà possibile dimostrare le molteplici potenzialità di questa nuova tecnologia.