Parte al Senato l'iter di conversione in legge del DL Aiuti bis. Molti gli emendamenti al Superbonus presentati che vedono slittare di un anno le scadenze per le unifamiliari
Per il momento il termine ultimo per il Superbonus nelle villette è fermo a fine anno
(Rinnovabili.it) – Questo pomeriggio partirà in Senato la discussione per la conversione in Legge del Dl Aiuti bis n.115/2022 e tra i temi da affrontare non mancheranno i molti emendamenti su Superbonus e cessioni dei crediti. Accanto al blocco dei cantieri innescato dalla paura delle Banche nell’acquistare nuovi crediti edilizi, si affianca lo scadere della detrazione del 110% per le unifamiliari. Entro il 30 settembre, i proprietari delle villette dovranno dimostrare di aver completato almeno il 30% dei lavori complessivi, pena la decadenza del superbonus e di conseguenza l’impossibilità di portare in detrazione le spese sostenute da giugno in poi.
Oltre ai molteplici dubbi sul come calcolare questo fatidico 30%, negli ultimi mesi si sono sommati i rincari energetici e il costo dei materiali, che hanno ulteriormente rallentato i lavori nelle unifamiliari, mettendo l’acqua alla gola agli interessati.
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L’ultima chance per sistemare le cose arriva con la conversione in legge del Dl Aiuti Bis. E tra i molti emendamenti sul Superbonus presentati al Senato, non potevano mancare quelli del Movimento 5 Stelle con portavoce Girotto.
Proroga di un anno per le unifamiliari negli emendamenti al Superbonus
L’articolo interessato dagli emendamenti alla conversione in legge del Dl Aiuti Bis, è il 119 comma 8-bis del Decreto Rilancio. Diverse le proposte degli On. Fenu, Anastasi, Girotto, Marco Pellegrini, Ricciardi, Vanin, L’Abbate, Croatti, Fede. Tra le varie presentate ci sarebbe l’idea di spostare di un anno la scadenza per le unifamiliari. L’idea sarebbe quella di spostare dal 31 dicembre 2022 al 31 dicembre 2023 la data ultima per portare in detrazione le spese sostenute per i lavori inerenti il Superbonus, solo per questa tipologia di immobili. Un’altra soluzione immaginata dal gruppo, sarebbe di eliminare la scadenza del 30 settembre spostandola direttamente alla fine dell’anno successivo, portandosi dietro di conseguenza la proroga relativa al 2023 per le unifamiliari.
In realtà l’emendamento non è compatibile con l’iter di conversione del DL 115/2022 ne tantomeno con le imminenti elezioni del 25 settembre.
Resterà ora da capire quale ruolo avrà in questo caso il Parlamento e come si deviderà di intervenire infine, per colmare le lacune ancora presenti nei meccanismi del Superbonus.