L'austerità genera sprechi: 150 milioni di sterline in UK a causa di progetti e design tarati al ribasso. Il monito vale anche per gli investimenti previsti dalla Buona Scuola di Renzi?
(Rinnovabili.it) – Le scuole inglesi stanno sprecando milioni di sterline e la colpa è in gran parte della progettazione raffazzonata e del design approssimativo. La denuncia è scritta nero su bianco in un report del Royal Institute of British Architects (RIBA) appena pubblicato, dal titolo “Better Spaces for Learning”. Il quadro tracciato da RIBA è piuttosto fosco e non si limita a bacchettare Downing Street su greenbuilding ed efficienza energetica.
Il principale imputato è la ventata di austerity che soffia nel Regno Unito ormai da anni. In particolare, sotto la lente finisce il programma di edilizia scolastica messo in campo dal Governo. A partire dal 2010 l’imperativo è stato “tagli, tagli, tagli” e le conseguenze oggi emergono con chiarezza. Molti progetti sono stati rimpiazzati con alternative più a buon mercato.
Troppi istituti inglesi sono “pericolosi e fatiscenti, costruiti approssimativamente e fonte di sprechi”. Il problema è nelle politiche adottate, quindi è strutturale e non dipende dai singoli casi. Perciò RIBA lancia l’appello a una profonda e immediata revisione dell’attuale protocollo previsto dall’Agenzia per i fondi alle scuole istituito dal Governo: è eccessivamente centralizzato, mentre gioverebbe una risposta modellata caso per caso e quindi più flessibilità.
Una situazione che temono non cambierà neppure con la nuova iniziativa di Cameron, il programma “Building School for the Future” che si propone di rammodernare o ricostruire entro il 2020 ben 3.500 istituti in tutta l’isola.
L’idea non è troppo lontana da quella al via in Italia con il bando #ScuoleInnovative, previsto dalla riforma dell’istruzione (la cosiddetta “Buona Scuola” di Renzi). Sul tavolo i 350 milioni di euro del fondo Kyoto appena sbloccati, per progettare 52 nuovi edifici scolastici e la riqualificazione energetica degli istituti esistenti. La speranza è che il monito di RIBA superi la Manica e venga ascoltato anche a Roma.