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Edilizia scolastica, allarme Censis: 342mila a rischio amianto

Intonaci che crollano, problemi strutturali e impianti non a norma. Arriva anche dal Censis la denuncia del pessimo stato dell'edilizia scolastica italiana

Edilizia scolastica allarme Censis 342mila a rischio amianto(Rinnovabili.it) – Scuola, intonaci che crollano, rubinetti che perdono e vetri rotti”, queste le parole con cui si apre il comunicato del Censis che ancora una volta denuncia il pessimo stato dell’edilizia scolastica italiana.

 

Nonostante i numerosi allarmi lanciati dalle più disparate associazioni che nel corso degli anni hanno tentato di attirare l’attenzione del Governo sull’inadeguatezza delle strutture scolastiche, la situazione sembra ancora muoversi con infinita lentezza ed eccessiva burocrazia.

In ultimo è arrivato anche l’allarme del Censis che ha ricordato come ad oggi, nel 2014, ben 342mila studenti siano ancora sotto la minaccia dell’amianto, all’interno di edifici malandati e vetusti che per la maggior parte risalgono addirittura a prima del 1980.

 

“Sono 9.000 le strutture con gli intonaci a pezzi. In 7.200 edifici occorrerebbe rifare tetti e coperture. Sono 3.600 le sedi che necessitano di interventi sulle strutture portanti (tra queste mura 580.000 ragazzi trascorrono ogni giorno parecchie ore) e 2.000 le scuole che espongono i loro 342.000 alunni e studenti al rischio amianto”.

 

Purtroppo uno dei principali problemi evidenziati nell’indagine sull’edilizia scolastica riguarda la manutenzione ordinaria che per oltre la metà delle strutture (57%) non è effettuata con continuità.

 

“Di lavori se ne fanno pochi, e quando si fanno sono fatti male”, si legge nel comunicato. “Secondo le valutazioni dei dirigenti scolastici, che hanno considerato la qualità degli interventi realizzati in più di 10.000 edifici scolastici pubblici negli ultimi tre anni, sono più di un quarto le strutture in cui sono stati effettuati lavori ritenuti scadenti o inadeguati. Si tratta del 20,5% delle scuole in cui gli interventi hanno riguardato l’abbattimento delle barriere architettoniche, del 22,5% degli edifici in cui sono stati realizzati lavori di manutenzione ordinaria, del 32,8% delle opere di manutenzione straordinaria, del 33,7% delle strutture in cui sono state realizzate reti o introdotti servizi per la didattica digitale”.

 

Ovviamente a destare maggiori preoccupazione sono i tempi biblici burocratici e di esecuzione dei lavori. La recente assegnazione di 150 mln di euro dal Decreto del Fare per l’avvio di 603 progetti di riqualificazione dell’edilizia scolastica ha permesso sicuramente un passo avanti, tuttavia come sottolineato dal Censis, “sulla base delle risorse stanziate e dei ritardi di spesa accumulati, alla fine del 2013 il Ministero delle infrastrutture stimava in 110 anni il tempo necessario per mettere in sicurezza tutti gli edifici scolastici italiani”.