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Edifici Smart in Italia, il 64% dei cittadini non sa cosa siano 

Dall’indagine della Community Smart Building di The European House - Ambrosetti emerge un preoccupante quadro di scarsa consapevolozza e informazione degli italiani nei confronti degli edifici smart

Edifici Smart Italia
Foto di Gerd Altmann da Pixabay

La conversione del patrimonio immobiliare in edifici smart in Italia permetterebbe di abbattere i consumi energetici del 20-24% e quelli idrici del 4-5%

(Rinnovabili.it) – La necessità di aumentare gli interventi di riconversione energetica degli edifici è sempre più impellente. Ma una casa efficiente non si raggiunge unicamente intervenendo sulla qualità del suo involucro. Le componenti smart, la domotica e le tecnologie di ultima generazione possono fornire un contributo estremamente importante nella riduzione dei consumi. Secondo le analisi della Community Smart Building di The European House – Ambrosetti, convertire il nostro patrimonio immobiliare in edifici smart consentirebbe di abbattere i consumi energetici del 20-24% e quelli idrici del 4-5%. Il problema tuttavia non è l’esistenza della tecnologia, quanto piuttosto la predisposizione degli italiani nel scegliere queste soluzioni “intelligenti”. 

Per gli italiani la tecnologia smart è troppo cara e poco accessibile

Un’indagine rilasciata pochi giorni dall’Osservatorio Internet of Things del Politecnico di Milano ha messo in luce l’incredibile potenziale racchiuso nel mercato italiano degli edifici smart. Un mercato che vale già 810 milioni di euro ed ancora in crescita. Purtroppo però la maggior parte degli italiani ritiene di conoscere poco o nulla delle tecnologie che oggi fanno parte del mondo smart building e li associa a costi di investimento troppo elevati. 

Sono poco rassicuranti i dati emersi dall’indagine condotta dalla Community Smart Building di The European House – Ambrose su un campione di cittadini italiani interpellati sul livello di consapevolezza sul tema della conversione smart degli edifici, e pubblicata sulle pagine del Sole24Ore. Il 64,1% degli intervistati ritiene di avere informazioni scarse, generiche o nulle riguardo al concetto di Smart Building. Per oltre ¼ dei cittadini, il 26,9%, le tecnologie interessate e gli interventi richiesti appaiono troppo costosi. Inoltre il 20% lamenta l’estrema difficoltà nell’accesso agli incentivi

Quanto conosciamo del nostro patrimonio edilizio?

La mancanza di consapevolezza non riguarda solo le tecnologie che permetterebbero di realizzare edifici smart in Italia, ma anche la qualità stessa del nostro patrimonio immobiliare. Nonostante l’Italia detenga un parco edilizio tra i più datati in Europa (oltre l’84% risale a prima del 1990, contro il 62% della Spagna, il 73% della Francia e l’85% della Germania), meno del 7% degli intervistati è stato in grado di identificare correttamente questa percentuale. 

Per ridurre l’aumento dei costi nella gestione degli edifici dunque gli italiani scelgono per la maggior parte di razionare i consumi (55%), il 40,7% sceglie invece di efficientare i sistemi di illuminazione, mentre il 32% rinnova i priori elettrodomestici. 

La percezione della conversione in edifici smart in Italia permane legata unicamente agli aspetti di efficientamento energetico (30,2%), mentre per il 26,4% permette di ridurre le emissioni di Co2. Ben lontana dalla percezione degli intervistati è invece la possibilità che queste tecnologie smart, possano migliorare la qualità della vita di chi le sceglie o aumentare il valore del proprio immobile. 

Purtroppo le innovazioni smart sono ritenute troppo costose, e per la maggior parte lontane dal sistema incentivante: solo il 24% degli italiani campione ha infatti utilizzato un incentivo per la conversione smart del proprio immobile. 

“Investire negli Smart Building significa abilitare risparmi per il futuro: è essenziale creare consapevolezza nei cittadini rispetto ai benefici economici, ambientali e sociali attivati dalla riconversione smart delle abitazioni”, ha sottolineato Lorenzo Tavazzi, Senior Partner e Responsabile dell’Area Scenari & intelligence di The European House – Ambrosetti. “A partire da questo, occorre promuovere e valorizzare tutte le componenti che rendono smart un edificio, dall’involucro alla connettività, dal benessere all’innovazione tecnologica”.