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Trasformando gli immobili italiani in edifici intelligenti potremmo risparmiare fino a €14 mld

Solo riconvertendo gli edifici in chiave smart potremmo risparmiare oltre 230 euro in bolletta, ridurre i consumi idrici del 5% ed abbattere le emissioni del 28%. Lo conferma il report sullo Smart Building di The European House – Ambrosetti

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Secondo il rapporto della Community Smart Building sono 120 le tecnologie da mettere in campo per efficientare e digitalizzare gli edifici intelligenti

(Rinnovabili.it) – Convertendo il patrimonio immobiliare italiano in chiave smart e green, potremmo risparmiare dai 12 ai 14 miliardi di euro, circa il 22% di quanto speso in bolletta dalle famiglie italiane nel 2022. Dotandoci di edifici intelligenti ci terremmo in tasca oltre 230 euro pro-capite.

A confermarlo è il Rapporto Strategico della prima edizione della Community Smart Building, la piattaforma di confronto avviata da The European House – Ambrosetti nel 2022 proprio con l’obiettivo di mappare la base industriale, tecnologica e di servizio collegata in Italia allo Smart Building.

Risparmio economico e ambientale

Considerando che la maggior parte degli immobili italiani ricade nelle Classi energetiche peggiori, una trasformazione in chiave green e digitale a favore di edifici più intelligenti, farebbe bene anche all’ambiente. Secondo il Rapporto i consumi idrici potrebbero essere abbattuti del 4-5%, tagliano inoltre tra il 19 e il 28% delle emissioni di CO2 del settore edilizio. Le ricadute economiche sarebbero ben presto visibili a livello di singola famiglia e di Paese. “Lo Smart Building rappresenta quindi uno strumento di efficienza e decarbonizzazione e allo stesso tempo è un elemento abilitante delle Smart City”, sottolinea Lorenzo Tavazzi partner di The European House – Ambrosetti. L’Italia infatti ha competenze eccellenti in tutta la catena del valore degli Smart Building, dal sistema costruttivo fino a quello impiantistico, passando dal design. Investire nello sviluppo di tali tecnologie comporterebbe opportunità e benefici per il sistema industriale del nostro Paese. “Tuttavia, per favorire questa ‘rivoluzione’ è necessario identificare gli standard associati, così da poter affermare una definizione univoca di Edificio Intelligente e un modello equilibrato e di lungo periodo di sostegno agli investimenti con una governance integrata e coordinata delle competenze di policy”, prosegue Tavazzi.

120 tecnologie smart per avviare la trasformazione

A livello di numero di brevetti presentati inerenti alle tecnologie smart per mitigare gli effetti del cambiamento climatico, l’Italia si è aggiudicata addirittura un terzo posto in Europa nel 2021 per numero di soluzioni presentate (7,4%), dietro a Germania (35,1%) e Francia (15,4%).

Il Report strategico Community Smart Building ha mappato 500 tecnologie applicabili agli edifici intelligenti, identificando le 120 indispensabili per sviluppare un modello che dia benefici economici, ambientali e sociali.

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Interconnessione ed interpolarità sono le parole chiave del futuro smart, partendo dall’impiego di tecnologie BMS (Building Management Systems), soluzioni digitali di controllo e gestione di tutte le componenti dell’edificio: impianti di produzione e distribuzione dell’energia, connettività, raffrescamento e riscaldamento, sicurezza, gestione della risorsa idrica, illuminazione, comfort e well-being, sensori e attuatori, elevatori e smart meter.

Come diffondere gli Edifici Intelligenti: tre strade da seguire

Il Report indica tre ambiti di policy da cui è necessario far partire la trasformazione e la riconversione.

  • Definire gli standard per affermare una definizione univoca di Edificio Intelligente. Oltre ad inserire le tecnologie smart necessarie, queste dovrebbero concorrere anche alla determinazione della classe energetica ed essere inserite nei regolamenti Comunali con fondi appositi per il risparmio idrico.
  • Sviluppare un modello operativo per la sostenibilità degli investimenti. La Community chiede di adottare come modello operativo generale uno schema di “obblighi incentivati” con requisiti minimi di legge associati a schemi di incentivi e misure di accompagnamento. La creazione di sportelli unici per guidare i cittadini nelle ristrutturazioni e la creazione del “libretto digitale di manutenzione della casa”.
  • Favorire filiere industriali ed ecosistemi dell’innovazione legati alle tecnologie smart per gli edifici. Il Report propone di creare un organismo di coordinamento interministeriale trasversale sui temi della transizione energetica nel settore degli edifici e di un polo nazionale sulle tecnologie dell’Edificio Intelligente, istituendo un centro di competenza e di trasferimento tecnologico.