Firmato il protocollo d'intesa per la costruzione del Water Discus Hotel, che accoglierà i propri ospiti a 10m di profondità nel Golfo di Dubai, per valorizzare l'ecosistema marino attraverso la tecnologia.
(Rinnovabili.it) – Non è la prima volta che sentiamo parlare di “architettura subacquea”, ma sicuramente il protocollo d’intesa firmato a Dubai per la costruzione del Water Discus Hotel rappresenta il primo esempio a grande scala di questa nuova tendenza. I disegni presentati in occasione della sottoscrizione dell’accordo, mostrano due grandi “dischi volanti” di cui uno completamente sommerso sotto oltre 10 metri d’oceano, che prannunciano una livello tecnologico ad alte prestazioni.
Il progetto è nato dalla collaborazione tra la multinazionale Drydocks World e la società svizzera d’ingegneria BIG InvestConsult, che unite sotto il nome di Deep Ocean Technology (DOT) hanno deciso di realizzare un hotel sommerso che apre la strada a “nuove fasi di sviluppo per il settore alberghiero e turistico, creando nello stesso tempo un sostegno economico all’ecologia, che permetterà di valorizzare gli ecosistemi sottomarini moltiplicando le attività a protezione del mondo subacque”, ha dichiarato il presidente di BIG Invest Group, Bogdan Gutkowski durante la conferenza stampa svoltasi in occasione della sottoscrizione dell’accordo.
Ventun camere subacque permetteranno ai futuri ospiti di ammirare direttamente il fondale corallino del Golfo di Dubai, mettendo in campo tutte le competenze tecnolgiche a disposizione delle società realizzatrici, per creare un Hotel che integra lusso, comfort e soprattutto sicurezza, un elemento tutt’altro che trascurabile trovandosi ad 10 metri di profondità.
Per il momento il progetto è fermo alla ricerca di investitori, tuttavia nonostante l’accattivante design, l’innovazione tecnologica e l’intenzione dei progettisti di insediare nei pressi del Water Discus Hotel, la nuova sede dell’Underwater World Protection, l’organizzazione incaricata di preservare l’ambiente sottomarino, una delle principali preoccupazioni resta quella dell’impatto ambientale che una struttura di questo tipo potrebbe avere sul contesto, ma trattandosi di Dubai tutto è possibile.
Energia dal sole e dal mare dovrebbero garantire alla struttura l’efficienza necessaria a coprire buona parte dei consumi senza pesare sull’ambiente, resta comunque un quesito aperto quello dello spreco di risorse che saranno necessarie per la sua costruzione.