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La Direttiva Case Green si ammorbidisce, più flessibilità agli Stati membri

Dal trilogo la Direttiva Case Green ne esce ammorbidita. La riqualificazione non si misurerà più sui singoli edifici ma sull'intero patrimonio, lasciando ai Paesi Membri il compito di definire piani con scadenze al 2030, 2035 e 2050

Direttiva Case Green
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Per il testo definito della Direttiva Case Green si dovrà attendere il prossimo Trilogo in programma a dicembre

(Rinnovabili.it) – Dopo una notte intera di lavori i negoziatori di Parlamento, Consiglio e Commissione UE hanno raggiunto un parziale e preliminare accordo sulla Direttiva Case Green. A prevalere, alla fine, è la linea morbida che concederà maggiore margine di manovra ai singoli Paesi, evitando di fissare tempistiche troppo stringenti. Si rimanda tuttavia a dicembre con un nuovo Trilogo, per l’accordo sugli ultimi dettagli.

Non si ragionerà più sui singoli edifici ma sull’intero patrimonio immobiliare

A lasciar svegli la notte molti dei Paesi Membri, tra cui anche l’Italia, era il fatidico articolo 9 che, nella Direttiva Case Green rivista dal Parlamento Europeo, prevedeva i due step di ristrutturazione: Classe E entro il 2030 e Classe D entro il 2033.

Il Trilogo notturno del 12 ottobre apre invece al dialogo ed ammorbidisce l’obiettivo, non prevedendo più il raggiungimento dei target per singoli edifici, ma sulla base dell’intero patrimonio immobiliare nazionale. Seguendo questa linea, gli Stati Membri dovranno elaborare dei piani specifici da qui al 2050, per la riduzione dei consumi medi di energia dei loro immobili con i due step intermedi al 2030 e 2035. Tuttavia per il momento non si conoscono le percentuali di risparmio che saranno invece definite nei prossimi incontri del Trilogo.

Soddisfazione da Confedilizia che ha sottolineato come sia “finalmente prevalso il buon senso” sulla proposta di revisione della direttiva europea per l’efficientamento energetico degli edifici. Di parere simile è la relatrice ombra, Isabella Tovaglieri (Lega), secondo la quale nella Direttiva Case Green “ha perso l’ambientalismo ideologico e ha vinto il buonsenso”. “C’è motivo di essere ottimisti – prosegue Tovaglieri – bloccata l’eco-patrimoniale a carico delle famiglie italiane, che non saranno più obbligate a efficientare il proprio immobile con interventi molto costosi in un breve lasso di tempo”.

Confermato stop per agevolazioni caldaie a gas

Accanto alle tempistiche, anche sul tema degli incentivi si è trovato un accordo, confermando lo stop alle agevolazioni per le caldaie a gas a partire dal 2025. Gli incentivi fiscali saranno dovranno invece essere destinati in via prioritaria alle famiglie più povere ed all’edilizia sociale. Mentre per conoscere il futuro dei mutui verdi si dovrà attendere un successivo provvedimento attuativo. Rimandato a dicembre il tema dell’obbligo di installazione dei pannelli solari sul quale si deve ancora trovare un accordo.

Nel complesso anche il relatore per il Parlamento Ciaran Cuffe (Verdi) ha parlato di “un momento cruciale con molti progressi compiuti. Attendiamo con ansia il trilogo conclusivo nelle prossime settimane”.