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Dieci piccole ecoabitazioni dalle grandi prestazioni

Fino al 29 luglio sarà possibile ammirare al museo MAXXI i dieci prototipi in scala 1:1 delle abitazioni sostenibili vincitrici del concorso Ecoluoghi 2011.

Dieci abitazioni ecoefficienti, dieci modi differenti di abitare sostenibile senza ricorrere a gradi spazi o grandi componenti tecnologiche. La dimostrazione di ciò che è possibile fare per trasformare il patrimonio edilizio, cambiando anche il “modo” di abitare è in mostra al museo MAXXI di Roma, dove fino al 29 luglio sarà possibile ammirare direttamente i dieci prototipi in scala 1:1 delle case ecocompatibili premiate nell’ambito del concorso “Ecoluoghi 2011”, indetto dall’associazione Mecenate 90 e Patrocinato dal Ministero dell’Ambiente. Case per l’abitare sostenibile dalle dimensioni massime di 45 mq progettate e realizzate per il territorio italiano, adottando esclusivamente un sistema costruttivo in classe A e rispettando i criteri di sostenibilità, efficienza energetica e bassi impatto ambientale.

Alla premiazione dei progetti vincitori avvenuta lo scorso venerdì, ha preso parte anche il Ministro dell’ambiente Corrado Clini sottolineando l’importanza di questo tipo di interventi edilizi, per il territorio italiano, sia per il miglioramento della qualità costruttiva del nostro malandato patrimonio edilizio, sia per le potenzialità energetiche contenute in un approccio architettonico di questo tipo. Durante la premiazione il segretario generale di Mecenate 90, Ledo Prato, ha inoltre colto l’occasione per annunciare la creazione di un team di lavoro che permetterà di donare alle zone terremotate dell’Emilia dieci case sostenibili, realizzando una sorta di mini-villaggio.

Gli architetti vincitori, 5 per la categoria senior e 5 per la categoria junior, hanno avuto la possibilità di realizzare concretamente il proprio prototipo, selezionando preventivamente un’impresa in grado di trasformare il progetto in realtà.

I progetti premiati per la categoria senior:

  • “casaminima 45” – Capogruppo: Arch. Francesco Gostoli
  • “Guscio 77” – Capogruppo: Arch. Daniela Pastore
  • “Hi tech Low tech” – Capogruppo: Arch. Filippo Spaini
  • “Légologica una casa piena di contenuti” – Capogruppo: Arch. Francesco Bombardi
  • “Network Rururbana” – Capogruppo: Arch. Mauro Frate

Per la categoria Junior:

  • “Casa di Paglia sulle Dolomiti” – Capogruppo: Arch. Paolo Robazza
  • “Casa Panoramica” – Capogruppo: Arch. Marinella Cogodda
  • “Idra” – Capogruppo: Arch. Tommaso Pascutti
  • “nuEvo” – Capogruppo: Arch. Federico Pella
  • “3R Strawbalehouse” – Capogruppo: Arch. Anna Lovisetto

Innovazione, sostenibilità, materiali naturali ed utilizzo di fonti rinnovabili sono gli elementi chiave che caratterizzano tutti i progetti vincitori, che nella loro semplicità rappresentano un punto di partenza molto importante per avviare una radicale trasformazione del parco edifici a livello nazionale ed internazionale.

CASAMINIMA 45 – Tra i premiati della categoria senior il progetto dell’architetto Francesco Gostoli, per primo porta in evidenza l’importanza della modularità degli spazi, soprattutto in ambienti di dimensioni ridotte. Si tratta in questo caso di quattro moduli assemblabili tra loro per dare origine ad un’abitazione di 45 mq, riproducibili in serie ed esclusivamente composta da legno ed isolanti naturali, che in base alle esigenze del proprietario e dell’ambiente nel quale viene collocata, è in grado di assumere forme svariate ed orientamento ottimale. Il sole è l’elemento più importante di casaminima 45 fornendo l’energia necessaria a coprire i consumi grazie ai pannelli fotovoltaici mobili e garantendo il massimo apporto dell’illuminazione naturale azimutale, grazie al camino d’aria e luce centrale interno, che innesca un processo di ventilazione naturale che consente di mantenere gli ambienti interni a temperatura costante. Oltre a rispettare i parametri energetici di classe A, casaminima45 è in grado di entrare in sintonia con l’ambiente esterno adattandosi perfettamente alle condizioni climatiche ed alla conformazione del terreno nel quale sarà costruitia.

GUSCIO 77 – Il tema dell’agrovoltaico viene interpretato in maniera del tutto innovativa nella proposta del team di architetti della LAC (Laboratorio Architettura Contemporanea), che immagina un’abitazione unifamiliare da inserire in un paesaggio agricolo collinare, progettando una struttura parzialmente ipogea, dove gli elementi fotovoltaici e solari termici non sono intesi come corpi estranei ma come parte integrante dell’architettura e del paesaggio, seguendo il naturale declivio della collina alla quale la struttura potrebbe essere affiancata. L’unita’ minima garantisce e sviluppa tutte le qualità dell’abitare ecologico: orientamento, utilizzo di materiali naturali, auto produzione d’energia con fonti rinnovabili, riciclo delle acque meteoriche, sistemi di fitodepurazione.

HI TECH LOW TECH – Anche in questo caso sono i materiali naturali e l’integrazione al contesto il filo conduttore del progetto, concepito per essere inserito in un terreno di lieve pendenza, con una parete completamente ipogea, mentre le facciate laterali rivestite da verde pensile che nello stesso tempo agisce da isolante naturale e mimetizza la struttura all’ambiente naturale circostante. L’ultima facciata esposta a sud permetti di beneficiare del maggior numero di ore di illuminazione naturale, schermando i raggi solari con una serra solare esterna indispensabile sia d’inverno che d’estate. Nell’ideare il progetto Hi tech low tech, i progettisti sono partiti dal presupposto che sostenibilità significa ridotto consumo di risorse, muovendosi in questa direzione hanno immaginato di integrare all’abitazione divesri sitemi per il controllo climatico e per la produzione energetica tra cui 7 collettori solari ibridi per conversione fotovoltaica dell’energia (100%) e produzione di acqua calda sanitaria (70%) situati in copertura,  un sistema di ventilazione naturale utilizzato anche per scaricare il calore accumulato negli elementi riscaldati dal sole, la raccolta delle acque meteoriche in una cisterna interrata utilizzate per gli scarichi dei servizi e per l’irrigazione del giardino circostante, l’utilizzo di una pompa di calore elettrica ottimizzata per lo scambio geotermico a bassa entalpia per la climatizzazione invernale. Grazie a questi accorgimenti la casa è risultata in classe A con un consumo medio di 25 kWh/m2 anno.

LEGOLOGICA – Quattro le parole chiave con cui si potrebbe descrive il progetto degli architetti Francesco Bombardi di BB Studio e Simone Ardigò di SA Workshop: trasportabilità, autocostruzione, componibilità e contaminazione. Un valido esempio di autocostruzione sostenibile quello di Legologica che, come avviene per i classici mattoncini colorati da cui prende il nome, si costruisce a partire da un sistema modulare composto da mattoni vuoti che sarà lo stesso proprietario a riempire con i materiali naturali o riciclati reperibili in loco, come pietra, sabbia, terriccio, arbusti, legna, corteccia, per comporre l’involucro esterno dell’abitazione unifamiliare. Un’abitazione a km 0 dove i muri perimetrali mutano con il cambiare delle stagioni, a seconda delle trasformazioni stesse dei materiali che compongono la struttura: dove prima c’era un muro di terriccio in seguito potrebbe esserci una parete ricoperta d’erba in una sorta di verde pensile completamente naturale. Con la stessa semplicità con cui si costruisce, Legologica può essere anche smontata per essere facilmente trasportata in luoghi differenti replicandola in serie. Pannelli fotovoltaici, ventilazione naturale, materiali a km 0, raccolta e recupero dell’acqua piovana e isolamento termico trasformano questo prototipo in un vero esempio di greenbuilding.

NETWORK RURURBANA SOSTENIBILE – Un proposta per tentare di colmare il divario tra città e campagna, superando nello stesso tempo il problema dell’integrazione tra produzione energetica e produzione agricola. Il progetto NRS permette di raggiungere la completa autonomia energetica servendosi dei principi della progettazione passiva, sfruttando cioè l’orientamento ottimale, la ventilazione naturale, l’utilizzo di una serra solare sia utile sia d’inverno che d’estate, la facciata a doppia pelle ed il tetto giardino tutt’uno con il panorama circostante, e nello stesso tempo fornendo l’abitazione di sistemi di produzione energetica esclusivamente da fonti rinnovabili. I pannelli solari termici e gli elementi fotovoltaici in copertura, coprono le richieste di energia elettrica e di acqua calda sanitaria. Sarà invece la biomassa legnosa proveniente dalle vicine coltivazioni, a fornire l’energia necessaria per coprire le restanti esigenze, compresa quella del riscaldamento della struttura.

 

CASA DI PAGLIA SULLE DOLOMITI – Collocazione montana per una delle abitazione vincitrice per la sezione junior. Sono i materiali naturali ed in particolare la paglia utilizzata per realizzare l’involucro esterno a determinare la qualità del progetto, dove l’efficienza energetica e le prestazioni passive della costruzione, riducono al minimo gli spechi. Si tratta di un vero e proprio chalet, quasi completamente autonomo nei consumi energetici, coperti grazie alle fonti solari, realizzabile in tempi brevi e con poca manodopera, a fronte di un impiego di risorse completamente a km 0 ed a basse emissioni. In questo caso i progettisti hanno immaginato di collocare la struttura in un clima tendenzialmente fresco con picchi fino a -15° sotto lo zero durante il periodo invernale, ma le potenzialità della struttura e le prestazioni termiche della paglia, sono replicabili in qualunque contesto.

CASA PANORAMICA – Progettata da un team di giovani architetti sardi, la Casa panoramica è ecologica, autosufficiente, trasportabile, carbon free, e montabile in soli 25 giorni. Si tratta infatti di una struttura composta sa elementi in legno prefabbricati completi di isolante naturale, di semplice assemblaggio, ma di altissime prestazioni, in grado di assicurare il raggiungimento della classe energetica A+ indipendentemente dal clima nel quale viene collocata. Pannelli fotovoltaici in copertura per i consumi elettrici, solare termico per il fabbisogno di acqua calda sanitaria, brise soleil e serra bioclimatica per tenere sotto controllo il microclima interno, un impianto geotermicoaffiancato ad una pompa di calore e ai pannelli radianti a pavimento arricchiscono la struttura, assicurando una climatizzazione del tutto naturale, inoltre un sistema diraccolta dell’acqua piovanapermetterà ai futuri inquilini della Casa Panoramica di ridurre gli sprechi idrici, riutilizzando l’acqua immagazzinata per l’irrigazione o per i wc.

IDRA – Tra i più originali tra i progetti proposti, “Idra” trasforma un’abitazione ecosostenibile in una sorta di casa galleggiante, dove l’aspetto più interessate resta legato al particolare sistema di microidrico che alimenta l’abitazione. Essendo collocata sulla riva di corsi d’acqua, il particolare marchingegno incorporato all’abitazione, sfrutta le correnti naturali per produrre energia, coprendo il 100% dei consumi necessaria all’abitazione. Un ingegnoso sistema permette alla costruzione di galleggiare sull’acqua senza temere problemi di infiltrazione o alte maree, la struttura in legno e gli accorgimenti bioclimatici permettono di ottimizzare i livelli di illuminazione naturale senza andare a discapito del benessere igrotermico interno, trasformando la casa in un vero esempio di “edificio ad energia zero”.

nuEvo – Con questo progetto associato alla proposta di un “Ecovillaggio” i progettisti prendono in considerazione anche il fattore economico legato al progetto, per valorizzare le maestranze locali e sfruttare al massimo le competenze produttive presenti sul territorio, per estendere il concetto di sostenibilità anche al fattore sociale. I vincitori hanno in questo caso interpretato il concetto di “microambiente modulare”, a partire da una serie di elementi in legno perfettamente autonomi se presi singolarmente, ma anche assemblabili in serie per ottenere maggiori superfici volumetriche arrivando addirittura a generare interi ecovillaggi, con molteplici funzioni differenti, flessibili nella composizione spaziale esterna e flessibili nell’organizzazione degli ambienti interni. Completamente sostenibile soprattutto grazie agli aspetti di progettazione passiva indagati dai progettisti, per trasformare il modulo abitativo in uno spazio

3R Strawbalehouse – Anche in questo caso l’edifico sfrutta le possibilità termiche della paglia quale elemento di riempimento delle pareti esterne.  Grande attenzione ai materiali utilizzati anche in rapporto alla rapidità di trasporto per ridurre all’essenziale le emissioni nocive dovute al trasporto. Le 3 “R” che descrivono il porgetto sono: Ridurre, Riciclare, Riutilizzare, per abbattere le emissioni riducendo gli sprechi di materiale ed abbattendo il quantitativo di Co2 emesso in atmosfera, riciclare i prodotti di scarto per poterli riutilizzare in un secondo momento o per la costruzione di nuove abitazioni. Le soluzioni bioclimatiche e l’utilizzo di fonti per la produzione di energia rinnovabile, completano la descrizione del progetto, efficiente anche sotto il profilo dei consumi idrici.