Con un rapido calcolo tra i crediti fiscali acquistati e quelli registrati al Fisco si deduce che sono ancora oltre 30 miliardi i crediti incagliati nei cassetti fiscali
Le Banche che hanno riaperto la cessione sono solo tre e della piattaforma Enel X non c’è ancora traccia
(Rinnovabili.it) – Sono ancora 30 i miliardi di crediti incagliati che bloccano aziende e cittadini. A stimare la cifra facilmente dedotta per sottrazione è stato per primo il Sole24Ore. A marzo il numero totale di cessioni e sconti in fattura registrati dall’Agenzia delle Entrare era pari a 61,9 miliardi di euro, come raccontato da Ernesto Maria Ruffini durante le audizioni in Parlamento sul decreto Cessioni. Durante l’audizione dei giorni scorsi in Commissione Finanze invece, i tecnici del MEF hanno parlato di 31,4 mld di cessioni accettate. Ecco da dove saltano fuori questi 30 mld di crediti ancora incagliati.
Non si sono fatte attendere le critiche su un problema che sembra essere stato dimenticato dopo i correttivi apportati alla legge di conversione del Decreto Cessioni 11/2023 e l’annuncio del Governo del pressing sulle Banche per la riapertura del mercato.
Ma quali banche hanno riaperto la cessione?
Il nodo della questione è proprio questo. In risposta ad un’interrogazione sottoposta ieri dal deputato del M5S Emiliano Fenu in tema di crediti fiscali, il Sottosegretario del Ministro dell’Economia e delle Finanze ha ribadito che ad oggi sono solo Intesa Sanpaolo, Unicredit e Sparkasse hanno riaperto il mercato con la ri-cessione dei crediti ai propri clienti con partita IVA. Mentre Poste Italiane e Crèdit agricole stanno ancora ultimando le procedure. Insomma delle oltre 600 banche registrate all’ABI, solo l’1% si è attivata per sbloccare la cessione dei crediti, come sottolinea Fenu in una risposta che non si è fatta attendere. “È vergognoso aver promesso di sbloccare i crediti fiscali prima delle elezioni e poi aver fermato del tutto il meccanismo in un Decreto addirittura ribattezzato Dl cessione crediti fiscali. Così come è inaccettabile, da parte del Governo, l’ostinato rifiuto di approvare gli emendamenti sull’utilizzo degli F24 dei clienti bancari per facilitare la circolazione”.
Che fine ha fatto la piattaforma ENEL X per sbloccare i crediti incagliati
Tra i cavalli di battaglia del Governo annunciati a gran voce dal Ministro dell’Economia Giorgetti c’era poi la famigerata piattaforma Enel X attesa per giugno, vista come la principale via d’uscita ai crediti incagliati. Ma anche in questo caso si dovrà attendere. Le ultime dichiarazioni parlano di operatività per settembre, lasciando con il fiato sospeso per altri tre mesi cittadini ed imprese al momento bloccate dalla mancanza di liquidità.
“È vergognoso aver promesso l’utilizzo di un non meglio precisato veicolo bancario, aperto anche alla partecipazione di Cassa Depositi e Prestiti, e di una piattaforma ad hoc: di questi due elementi si sono letteralmente perse le tracce”, controbatte Fenu dalla sua pagina Facebook. “Siamo di fronte all’ennesima presa in giro di migliaia di imprese dell’edilizia, che hanno contribuito alla crescita del Paese, che sono state ipocritamente lusingate dal centrodestra in campagna elettorale e che adesso vengono scaricate”.