Secondo il Rapporto 2023 Scenari Immobiliari-Nhood quest'anno oltre 30mila persone sceglieranno di comprare casa nella città meneghina. Atteso un fatturato da 12 mld ed un incremento dei prezzi doppio rispetto alla media nazionale
La rigenerazione urbana tramite partenariato pubblico privato produrrà un incremento del valore immobiliare del 15%
(Rinnovabili.it) – Alla domanda “dove conviene comprare casa in Italia”, la risposta del momento attuale vedrà molto probabilmente Milano al top. Al vertice dei prezzi, ma anche al vertice della rigenerazione urbana improntata al futuro. A confermarlo è il Rapporto 2023 di Scenari Immobiliari e Nhood sul Mercato immobiliare della città metropolitana di Milano presentato in occasione del convegno “Winning Mix – Il partenariato pubblico privato come risorsa per la rigenerazione urbana”. Il capoluogo meneghino risulta la prima metropoli italiana per sviluppo del territorio con 23,5 mln di metri quadrati di edificabilità al 2035 nella Città Metropolitana e ben 5,1 mln di mq a Milano. Un impatto potenziale di valore aggiunto sul mercato immobiliare rispettivamente di ben 50 mld di euro e 19,5 mld di euro.
Chi sceglie di comprare casa a Milano si inserisce nel più grande mercato immobiliare residenziale per compravendita e fatturato nella classifica nazionale, secondo solo a Roma in un confronto tra capoluoghi. Le previsioni parlano di un incremento del 5% in quest’anno raggiungendo le 30.000 case vendute.
Quanto costa comprare casa a Milano
In parallelo con la crescita delle compravendite, il Rapporto di Scenari Immobiliari e Nhood sottolinea anche l’impennata dei prezzi con il comparto residenziale pronto a superare i 12 miliardi di euro, con un incremento del 4% sugli oltre 11,5 mld dello scorso anno e del +16% rispetto agli ultimi 5 anni. Con questa cifra il mercato il mercato milanese consolida il suo ruolo leader in Italia e si colloca ai primi posti in Europa.
I prezzi superano ampiamente qualsiasi altra realtà nazionale: superiori ai 9.600 euro nelle zone centrali, 5.400 euro nelle zone semicentrali e 3.300 euro nelle zone periferiche. E le attese per l’anno in corso, secondo il rapporto 2023, parlano di un’ulteriore crescita del 6%, il doppio rispetto alle previsioni nazionali.
“Analizzare, come facciamo da tanti anni, l’evoluzione del territorio e del mercato immobiliare milanese, è importante per capire come si muoverà il nostro Paese – ha dichiarato Mario Breglia, Presidente di Scenari Immobiliari –. Almeno dal 2015, Milano è un importante laboratorio di innovazione e introduce modelli utili per tutti gli operatori. Le dimensioni nella trasformazione urbana sono importanti per raccogliere l’interesse dei grandi operatori nazionali e internazionali. Che qui trovano occasioni importanti ma anche aspettative di ritorno degli investimenti. I mercati milanese e lombardo sono resilienti perché l’economia è forte e la capacità di attrazione continua ad essere elevata. In un Paese che soffre, Milano è un’oasi per chi vuole investire e crescere, come il Salone del mobile di questi giorni sta dimostrando”.
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La rigenerazione urbana motore del futuro urbano
Complessivamente gli ambiti di riqualificazione edilizia e rigenerazione urbana della Città metropolitana di Milano interessano una superficie di quasi 50 kmq, in grado di generare potenzialmente una superficie lorda di 23,5 mln di mq, concentrata prevalentemente nel residenziale che ne detiene il 40%.
Le potenzialità di sviluppo permetteranno di comprare casa a Milano a quasi 200.000 abitanti teorici. Ma è la rigenerazione urbana attivata grazie ai partenariati pubblico-privati a tracciare la rotta dello sviluppo futuro, attraendo anche potenziali investitori internazionali. Gli interventi di riqualificazione edilizia e urbana interessano una superficie territoriale di circa 9,5 kmq e una superficie lorda pari a poco più di 5 mln di mq concentrata per poco meno della metà nel comparto residenziale (2,35 milioni di mq), per un terzo nel direzionale (1,5 milioni di mq) e per poco meno del 10 per cento in quello commerciale (460 mila mq). Si stima un impatto sul mercato immobiliare di circa 19,5 miliardi di euro di valore aggiunto concentrato per quasi il 60 per cento nel comparto residenziale.
“Come emerge dalla nostra ricerca – ha affermato Francesca Zirnstein, Direttore Generale di Scenari Immobiliari – il presupposto di ogni azione di rigenerazione urbana diventa la presenza di un ecosistema coeso di attori capaci di produrre valore per la città, per i suoi abitanti e per la sua, oltre che per la propria, economia. La collaborazione tra governo pubblico, interventi privati e forme emergenti di innovazione sociale richiede un ripensamento delle relazioni tra istituzioni, società civile e privati, riconoscendo le capacità di quest’ultimi di trattare efficacemente problemi collettivi. In questo senso, l’utilizzo dello strumento del partenariato pubblico-privato, se ben articolato e strutturato, grazie alla condivisione dei rischi e alla riduzione degli stessi per ogni attore coinvolto, potrebbe rappresentare la parte più concreta dello sviluppo futuro, trainante e sollecitatrice di ulteriori trasformazioni, producente un incremento del valore aggiunto immobiliare di oltre il 15 per cento. Ogni intervento di rigenerazione è espressione di una forte esigenza collettiva e di un valore condiviso, che solo attraverso una buona partnership può essere attivato e accelerato nelle ricadute immobiliari, edilizie, economiche e sociali”.