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Rapporto sulla certificazione energetica 2023: aumentano gli edifici in Classe A, ma il 55% resta poco performante

Il rapporto mostra un positivo aumento nazionale delle riqualificazioni profonde e delle prestazioni di certificazione energetiche degli edifici registrati ne SIAPE

Il IV Rapporto sulla certificazione energetica degli edifici di ENEA e CTI analizza circa 1,3 milioni di APE

(Rinnovabili.it) – E’ stato presentato oggi a Roma il IV Rapporto sulla certificazione energetica degli edifici 2023, realizzato da ENEA e Comitato Termotecnico Italiano Energia e Ambiente (CTI). Ottime notizie sul fronte delle prestazioni energetiche del parco edilizio nazionale con un aumento delle certificazioni nelle classi più performanti ed una speculare diminuzione delle classi più energivore.

Il IV Rapporto annuale sulla certificazione energetica degli edifici parte dall’analisidi circa 1,3 milioni di Attestati di Prestazione Energetica (APE) registrati nel SIAPE (Sistema Informativo sugli Attestati di Prestazione Energetica) ed emessi dal 2022 da 17 Regioni e 2 Province Autonome.

L’analisi condotta da ENEA e CTI si inserisce perfettamente nel contesto attuale di grande attesa soprattutto nel merito dell’imminente revisione della Direttiva sulle Prestazioni Energetiche degli edifici (EPBD). Le informazioni raccolte nel report permettono di avere un quadro più chiaro dello stato del patrimonio immobiliare italiano e di quanto sarà necessario fare per garantire la decarbonizzazione totale entro il 2050.

Il significativo aumento dei costi energetici e la crisi climatica in atto rappresentano problematiche sempre più stringenti che rendono ancora più necessari gli interventi per il miglioramento energetico degli edifici”, sottolinea il Presidente ENEA, Gilberto Dialuce. “In questo contesto il Rapporto rappresenta un ulteriore sforzo congiunto di ENEA e CTI per migliorare la qualità del quadro d’insieme del patrimonio immobiliare privato e pubblico, anche alla luce delle decisioni sulla nuova Direttiva EPBD che a breve verranno prese in sede UE. Una sinergia indispensabile anche per la definizione delle strategie di intervento nel settore a livello nazionale e territoriale, e per un orientamento più mirato e stabile nel tempo degli investimenti necessari e dei relativi sistemi di incentivazione”, conclude Dialuce.

Crescono le certificazioni energetiche in Classe A

Il Rapporto di ENEA e CTI svela una tendenza positiva nel corso del 2022, con un aumento del +3,7% del numero di edifici nelle classi energetiche più performanti A4-B. Allo stesso modo diminuiscono gli immobili più energivori, con una diminuzione delle certificazioni energetiche in Classe F e G (-3,7%). Purtroppo, nel quadro generale, gli immobili censiti registrati in classe F e G risultano essere ancora la maggioranza, detenendo il 55% delle certificazioni registrate.

La Regione Lombardia guida la classifica per numero di Attestati emessi (20,5%), seguita da Lazio (9,6%) e Veneto (8,4%).

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La maggior parte degli APE (80%)viene emessa prevalentemente a seguito di un passaggio di proprietà e locazione. Tuttavia dal report si evince un aumento importante della percentuale di riqualificazioni e ristrutturazioni profonde che rappresentano rispettivamente il 5,7% e il 4,1% degli attestati totali emessi nel 2022. Sono stati oltre 17.000 gli immobili, registrati nel SIAPE tra il 2015 e il 2022, già pronti per il 2050 e identificabili come edifici NZEB ovvero ad Energia Quasi Zero.

La digitalizzazione degli APE, obiettivo fondamentale

Tra le novità dell’edizione 2023 del Rapporto sulla certificazione energetica degli edifici va sottolineata la sempre maggiore attenzione alla qualità dei dati. Un’intera sezione dedica spazio ai nuovi strumenti ed ai metodi di analisi per il miglioramento della qualità degli Attestati APE. Sia a livello nazionale che europeo, obiettivo sarà un’armonizzazione dei risultati, rendendo confrontabili le prestazioni registrate per il parco immobiliare di ciascuno Stato membro, nonostante le notevoli differenze climatiche, tipologiche e costruttive che intercorrono tra una nazione e l’altra.

Come sottolinea anche il Rapporto, un simile traguardo non può prescindere dalla totale digitalizzazione dei sistemi di controllo e certificazione, sopratutto per individuare le aree con maggiore necessità di intervento in funzione delle diverse realtà territoriali.

La nuova edizione del Rapporto vuole rappresentare uno strumento di lavoro sempre aggiornato e in continua evoluzione per supportare chi deve o vuole definire strategie, misure e azioni sul parco edilizio nazionale in linea con gli sfidanti obiettivi che ci impongono la transizione energetica e la decarbonizzazione”, evidenzia il Presidente del CTI, Cesare Boffa. “Questo nuovo capitolo della collaborazione tra ENEA e CTI mette in luce il processo di miglioramento continuo delle informazioni che possono essere raccolte, analizzate e trasmesse alla Pubblica Amministrazione e agli operatori interessati”, conclude Boffa.

Il rapporto, infine, analizza i risultati di un questionario somministrato a un campione di circa 80 soggetti, tra associazioni, consorzi e ordini professionali, che hanno espresso il loro punto di vista su diversi aspetti del sistema di certificazione energetica nazionale, soprattutto in merito alle proposte di revisione della Direttiva EPBD sulla prestazione energetica degli edifici.

Scarica il Rapporto completo sulla certificazione energetica degli edifici 2023.