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Hempcrete: cemento green dalla cannabis sativa

Hempcrete è il cemento green leggero, naturale, isolante e inattaccabile da fuoco e parassiti ottenuto con le fibre della cannabis sativa miscelate a malta e acqua

Hempcrete: cemento green dalla cannabis sativa

 

(Rinnovabili.it) – Hempcrete è il materiale sostenibile da costruzione ottenuto dalle fibre della cannabis sativa miscelate con acqua e calce. Il cemento green creato con questo procedimento è una miscela estremamente leggera che galleggia e garantisce delle ottime prestazioni meccaniche. Philly.com sostiene che con questo cemento green sono stati costruiti edifici alti fino a 10 piani in tutta sicurezza.

Tra le straordinarie prestazioni del materiale c’è un’ottima resistenza al fuoco, l’inattaccabilità da parte di muffe, parassiti e roditori e straordinarie prestazioni isolanti.

Questo calcestruzzo naturale, al pari dei materiali da costruzione a base di legno, sottrae anidride carbonica all’atmosfera e isola naturalmente l’edificio, contribuendo al risparmio energetico della struttura e all’ottenimento di alti livelli nelle certificazioni ambientali.

 

Le caratteristiche della cannabis sativa utilizzata per il cemento green

Hempcrete: cemento green dalla cannabis sativaUna delle caratteristiche positive della pianta cannabis sativa è la rapidità di crescita, che rende gli approvvigionamenti dell’inerte dell’hempcrete molto veloci. La canapa ha bisogno di poca acqua e fertilizzanti, non ha bisogno di pesticidi, è più resistente del cotone ed ha una resa migliore, basti pensare che un ettaro coltivato con questa pianta produce il quadruplo della carta di un appezzamento boschivo delle stesse dimensioni.

Bastano quattro mesi perché la pianta raggiunga la maturità mentre mentre se si pensa a materiali da costruzione come il legno, le tempistiche per ottenere un prodotto finito vanno intese nell’ordine di decenni. Ogni tonnellata di canapa assorbe una quantità di CO2 che oscilla tra le 1,7 e le 1,9 tonnellate, inoltre ogni tonnellata di hempcrete assorbe ulteriori 249 kg di CO2 in un ciclo di vita di circa 100 anni.

 

Da questa prodigiosa pianta che troppo spesso viene confusa con la sorella stupefacente ad alto contenuto di THC possono essere ricavati oltre 30.000 prodotti. Oltre agli usi nell’industria tessile e della carta, l’olio di canapa è un’ottima materia prima per la produzione di bioplastiche mentre gli scarti possono essere impiegati come biomassa.