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Catasto, Draghi: “le tasse non aumenteranno”. Fdi teme una patrimoniale nascosta

Minuti di tensione durante il question time alla Camera durante il quale Draghi ha risposto a Fdi in merito alla riforma del catasto

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credits photo governo.it

La riforma del catasto sarà inserita nel ddl delga fiscale

(Rinnovabili.it) – Si torna a parlare della riforma del catasto, questa volta a rispondere è il Presidente del Consiglio Mario Draghi, a seguito di un’interrogazione a risposta immediata alla Camera.

La legge fiscale non porterà un incremento sull’imposizione fiscale degli immobili regolarmente accatastati”, afferma a chiare parole Draghi rispondendo al question time di FdI che accusava il Governo di nascondere con il provvedimento una patrimoniale sulla casa.

Siccome c’è l’emergenza, bisogna fermarsi, non bisogna far altro, bisogna star fermi, niente riforme, niente cambiamenti, sempre fermi”, prosegue il Presidente, “questo non è il motivo per cui è nato questo Governo”, “E devo dire che un po’ di credibilità sul fatto di non far pagare tasse questo Governo se l’è guadagnata, dopo tutto”.

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Secondo quanto affermato, la riforma del catasto contenuta nella delega fiscale, punta a rafforzare il contrasto alle irregolarità ed agli abusi, a modernizzare gli strumenti di individuazione e controllo di terreni e fabbricati.

Un impianto da rifare

Per Mario Draghi il passaggio è impossibile da impedire in quanto, l’intero impianto catastale, risale al 1939. Gli stessi estimi su cui sono basati i gettiti sono del 1988, “l’introduzione dell’ICI, l’introduzione dell’IMU, l’abolizione dell’ICI, l’introduzione della Tasi, l’abolizione della Tasi”, prosegue il Presidente Draghi, “sono state fatte sempre su valori inesistenti, su valori che non hanno senso, su valori di 33 anni fa”.

“Allora, questa procedura di applicare un coefficiente fisso su valori che non hanno senso, per produrre numeri che non hanno senso, deve finire. Vogliamo trasparenza”, conclude.

Una legge per l’Architettura

Se a livelli fiscale la riforma del catasto dovrebbe andare ad aggiornare i criteri di censimento degli edifici, dotandoli di maggiori e più dettagliate informazioni, dall’altra è da tempo che si discute di una Legge per l’Architettura. Un aggiornamento della mappatura di fatto andrebbe affiancata ad una revisione dei principali strumenti urbanistici, anch’essi legati a periodi estremamente lontani dal nostro. Il CNAPPC è fortemente impegnato in questo contesto e sta portando avanti con decisione il quadro normativo che possa al fine condurre ad una legge specifica sulla qualità architettonica.