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La casa domotica che illumina il museo di Le Corbusier

La Active House di Werner Sobek riesce a produrre il doppio dell'energia che utilizza. Grazie a domotica e fotovoltaico alimenta il museo di Le Corbusier

La casa domotica che illumina il museo di Le Corbusier

 

(Rinnovabili.it) – L’abitazione B10 realizzata da Werner Sobek ha la fortuna di avere come illustre vicino la casa Weissenhof di Le Corbusier a cui regala l’energia in esubero che produce.

 

La B10 è la prima casa al mondo ad avere il marchio Activhaus, registrato appositamente dall’architetto tedesco, in quanto grazie all’uso di domotica, materiali innovativi ed energie rinnovabili riesce a produrre più energia di quanta ne utilizza.

 

Il nome è stato scelto perché la residenza progettata da Sobek è situata al numero 10 della via Bruckmannweg di Stoccarda, accanto alla famosa casa progettata per la famiglia Weissenhof da Le Corbusier nel 1927, ormai trasformata in un museo.

 

Entrambe le dimore, anche se in epoche diverse, sono state progettate come simbolo del progresso. La casa di Le Corbusier era il manifesto del cambiamento formale che all’inizio del ‘900 segnava l’abbandono delle costruzioni classicheggianti e stereotipate per una nuova architettura dalle forme piane, essenziali e lineari.

La dimora di Sobek vuole proporsi come simbolo del progresso tecnologico che apre una nuova era di autonomia energetica, riduzione delle emissioni di anidride carbonica e rispetto dell’ambiente.

 

La casa domotica che illumina il museo di Le Corbusier

 

L’Università di Stoccarda sta monitorando le prestazioni della B10, che grazie alla domotica può essere controllata con smartphone o tablet anche a distanza. La gestione intelligente dell’energia permette all’edificio di adattarsi alle condizioni esterne e alle abitudini dei residenti.

 

L’abitazione di soli 85 mq riesce a produrre 8.300 kWh di energia all’anno grazie all’impianto fotovoltaico sulla copertura. Un sistema di pannelli isolanti mobili mantiene il calore dell’abitazione durante la notte per evitare sprechi e una volta demolita la casa può essere riciclata al 100%.

 

Grazie alle accortezze impiantistiche, alla scelta dei materiali e all’uso della domotica la casa riesce a produrre circa il doppio dell’energia che utilizza per riscaldamento, climatizzazione ed elettricità e per alimentare le due Smart elettriche donate dalla Mercedes. Dopo un periodo di tre anni la B10, pensata come una vetrina itinerante del green building, verrà smontata e ricostruita in un altro luogo.

 

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