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La rivoluzione svizzera del calcestruzzo green che farà risparmiare 800 mln di ton di CO2 l’anno

Un gruppo di ricercatore dell'ETH di Zurigo guidati dal prof.Zunino, punta a trovare la ricetta perfetta per produrre un calcestruzzo green identico all'originale, che abbatta le emissioni senza ridurre la produzione.

Calcestruzzo Green
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A causa dell’enorme quantità di materiale prodotto l’industria del calcestruzzo è responsabile fino al 9% delle emissioni artificiali di CO2 nel mondo

(Rinnovabili.it)- Franco Zunino, professore di chimica e fisica dei materiali da costruzione presso l’Istituto per i materiali da costruzione dell’ETH di Zurigo, ha un sogno da tutta la vita: produrre il calcestruzzo green più ecologico mai esistito, per non dover rinunciare a questo materiale “magico”.

La magia e la bellezza sono nella trasformazione. Il calcestruzzo nasce come un fluido cremoso che può essere versato in uno stampo. Ciò che emerge è un prodotto forte e duraturo. Questa doppia natura del cemento ci consente di trasformare in realtà anche l’idea più inverosimile”, “non c’è da stupirsi, quindi, che continui a proliferare”.

L’impatto dell’industria del calcestruzzo sulle emissioni

In realtà per fare il calcestruzzo servono pochi semplici ingredienti: cemento, sabbia, ghiaia, additivi e acqua. Mescolandoli nella maniera corretta si ottiene una tra i materiali più duraturi e resistenti di sempre. Il problema è la cottura. Le alte temperature necessarie richiedono un consumo enorme di energia e rilasciano nell’atmosfera una quantità significativa di Co2 dovuta al calcare. Questo rende l’industria del cls una delle principali emettitrici di gas serra, responsabile fino al 9% delle emissioni artificiali di CO2 in tutto il mondo e 4 volte più impattante al contributo emissivo del traffico aereo.

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Ma questa cifra andrebbe messa in prospettiva. “Rispetto ad altri materiali da costruzione come acciaio, alluminio e vetro”, afferma Zunino, “il calcestruzzo ha un’impronta di carbonio relativamente ridotta. L’enorme quantità di materiale è ciò che fa sembrare la sua impronta così immensa. Anche il legname è un sostituto impraticabile come materiale da costruzione perché ne servirebbe troppo: per sostituire anche solo metà del cemento con il legname, probabilmente bisognerebbe piantare una foresta grande quanto l’India e aspettare 30 anni. Migliorando ulteriormente il cls, questo grande materiale da costruzione, sarebbe un progresso significativo per il settore. Il vantaggio è enorme”.

La ricetta del calcestruzzo ultra green

Ecco perché Zunino ed il suo team puntano a sviluppare il calcestruzzo green ultra verde che permetta di soddisfare la domanda globale, facendo allo stesso tempo bene al clima. I ricercatori stimano che una volta raggiunto l’obiettivo, il cls ecosostenibile da loro prodotto, sarà in grado di far risparmiare fino a 800 milioni di tonnellate di Co2 l’anno in tutto il mondo, corrispondenti al 2% delle emissioni di carbonio generate dagli esseri umani a livello globale.

La strada da percorrere prevede una duplice strategia. In primo luogo la proporzione di cemento presente nella miscela verrà ridotta del 60-70% sostituendolo con additivi minerali. In questo caso la ricerca si sta orientando a favore di nuovi additivi chimici conosciuti come “polimeri disperdenti”. La seconda sfida sarà invece quella di ridurre la proporzione di legante presente nel calcestruzzo, ovvero la miscela cemento più acqua. Il problema in questo caso è nella ricerca dell’equilibrio ottimale tra il comportamento del flusso e la sua resistenza, per mantenere inalterate le prestazioni del materiale nonostante la formulazione modificata.

Un cls ecologico, ma che rispetti anche gli interessi economici

“Il materiale deve soddisfare le esigenze quotidiane”, sottolinea Zunino. “Se ci vuole una settimana per indurirsi, ad esempio, invece di un giorno o due come avviene attualmente, non troverà accettazione”. Il calcestruzzo green dovrà perciò tenere conto degli aspetti umani, ecologici, tecnici, ma anche economici, ecco perché il team di ricerca sta lavorando a stretto contatto con un grande produttore di calcestruzzo.

Se avremo successo, l’industria avrà a portata di mano una soluzione per raggiungere gli obiettivi di CO2 e risparmiare le tasse sul carbonio“, afferma. “Un materiale da costruzione completamente nuovo potrebbe essere una soluzione? Difficilmente. Nelle strade della Nigeria, dove a volte le persone possono mescolare il cemento a mani nude, una soluzione scientifica missilistica non avrebbe alcuna possibilità”.

Il sogno di Zunino è quello di riuscire a sostituire tutto il cls del mondo con il suo calcestruzzo green ultra sostenibile, senza che nessuno si accorga della differenza.