Secondo la ricerca della Nottingham Trent University, si potrebbero deviare dalla discarica oltre 100 tonnellate di sabbia di fonderia impiegandola nella produzione di calcestruzzo ecologico leggero
Il calcestruzzo ecologico sperimentato dai ricercatori ha garantito una resistenza pari al 78% del cls tradizionale
(Rinnovabili.it) – Se utilizzassimo prodotti di scarto per produrre calcestruzzo ecologico leggero potremmo deviare dalle discariche tonnellate di materiali. Come nel caso della sabbia di fonderia, un sottoprodotto dell’industria della fusione dei metalli, individuato da uno studio della Nottingham Trent University (NTU) come un componente dalle ottime potenzialità per ridurre il peso ambientale dell’industria delle costruzioni.
Salvare 100 tonnellate di sabbia silicea per cls ecologici e leggeri
Guidato dal professor Amin Al-Habaibeh, esperto di sistemi ingegneristici intelligenti, il gruppo di ricerca ha mostrato che, con un rapporto di sostituzione pari al 30%, il calcestruzzo ecologico a base di sabbia da fonderia riciclata è in grado di garantire una resistenza alla compressione fino al 78% del calcestruzzo tradizionale. Un valore sufficiente per poter utilizzare il prodotto al pari di un cls leggero, in soluzioni che richiedono meno resistenza come i cordoli, le lastre da giardino, le pavimentazioni ciclabili e molto altro.
La stima parla di un potenziale di oltre 100 tonnellate di sabbia silicea di fonderia potenzialmente salvabile dalla discarica a favore di questo tipo di economia circolare.
“E’ una buona notizia per l’ambiente, poiché dimostra che l’uso della sabbia naturale può essere ridotto, e quindi anche la necessità di inviare in discarica la sabbia di fonderia usata”, sottolinea il professor Al-Habaibeh. “Utilizzando la sabbia di fonderia di scarto, è possibile ridurre il costo complessivo del calcestruzzo e anche le emissioni di CO2 durante il trasporto”.
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Il costo ambientale del settore delle costruzioni è orami ben chiaro e la produzione del cemento necessario per la miscela di calcestruzzo è uno dei fattori che incidono maggiormente nel conteggio, sia in termini ambientali che energetici. Il riciclo della sabbia silicea, impiegata dalla fonderie per creare gli stampi, permetterebbe di evitare i problemi di smaltimento di un materiale difficile da gestire.
Secondo la ricerca NTU, questo calcestruzzo ecologico leggero ha una resistenza alla compressione di circa 23 newton per millimetro quadrato.
“In molti settori, il riciclaggio della sabbia di fonderia, invece di utilizzare materiali vergini, può comportare una leggera diminuzione delle prestazioni tecniche di i prodotti finali”, dichiara Sirwan Faraj, ricercatore presso la Scuola di Architettura, Design e Ambiente Costruito della NTU. “Ma questa riduzione potrebbe essere ancora perfettamente accettabile per una gamma di prodotti in calcestruzzo, a seconda dell’applicazione necessaria. Potrebbe essere utilizzato efficacemente come sostituzione parziale o completa della sabbia standard in malte e calcestruzzi di qualità adeguata”.