Rinnovabili • bonus-edilizia

Bonus edilizia: tra Ecobonus, Sisma e bonus ristrutturazione, quali proseguono nel 2023

Partendo dall'ecobonus fino a quello per le ristrutturazioni. Ecco quali bonus dell'edilizia proseguiranno fino al 2024

bonus-edilizia
Foto di Alexander Stein da Pixabay

Tra i bonus in edilizia a cui diremo addio nel 2022 c’è il bonus facciate, il bonus barriere architettoniche al 75%

(Rinnovabili) – Siamo arrivati al giro di boa per molti dei bonus in edilizia, che con l’arrivo del 2023 termineranno o passeranno ad un’aliquota ridotta. Ma molte detrazioni resteranno attive anche fino al 2024, permettendo ancora agli interessati di metter mano alla qualità ed all’efficienza energetica dei propri immobili.

I bonus edili in scadenza al 31 dicembre 2022

Tra i più chiacchierati in scadenza o meglio in riduzione, c’è ovviamente il Superbonus. Così come fissato nel DL Aiuti quater, il Superbonus passerà a partire dal 1° gennaio 2023 ad un’aliquota del 90%, a parte alcuni casi particolari sia per i condomini che per le villette. Novità delle ultime ore è proprio la riapertura ai proprietari delle unifamiliari che, se prima casa e con reddito sotto ai 15.000 euro, potranno effettuare interventi di efficientamento della propria abitazione portando in detrazione al 90% le spese sostenute per tutto il prossimo anno.

Leggi anche Superbonus 2023 scende al 90%: le modifiche del Dl Aiuti quater per condomini e villette

Diremo addio anche al Bonus facciate al 60% valido per gli interventi sull’involucro esterno e facciate di edifici collocati in centri storici e zone A e B o assimilabili. Ovviamente come tutti i bonus vale il principio di cassa, ovvero verranno detratte solo le spese sostenute fino a fine anno (fanno fede i pagamenti e bonifici), ma i lavori potranno essere ultimati anche successivamente.

Il Bonus Barriere architettoniche al 75% si ferma con il 2022. Si potrà utilizzare successivamente, ma con aliquota al 50%. Gli interventi interessati comprendono quelli volti all’eleiminazione delle barriere architettoniche, come l’installazione di rampe, acensori, montacarichi. Resta valido il principio che gli stessi lavori potranno essere agevolati se si ha diritto al Superbonus al 90%.

Quali bonus proseguiranno fino al 2024

Il Bonus mobili prosegue, ma il limite massimo di spesa passa da 10.000 a 5.000 euro, per l’acquisto di grandi elettrodomestici ad alta efficienza o mobili destinati ad arredare immobili oggetto di ristrutturazione.

Anche il Sismabonus resterà valido fino al 31 dicembre 2024 con limite di spesa pari a 96.000 euro. La detrazione parte dal 50%, ma può arrivare fino all’80-85% in caso del salto di due classi di rischio per villette o per condomini.

Ricordiamo che il sismabonus va a braccetto con il Superbonus ed Ecobonus se ilavori vengono seguiti in concomitanza con interventi di efficientamento energetico.

Il Bonus ristrutturazioni con detrazione fino al 50% ed un limite di spesa di 96.000 resterà valido per gli interventi su edifici esistenti che comportino manutenzione ordinaria, straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia, e quindi dagli interventi di semplice tinteggiatura fino a opere di demolizione e ricostruzione.

Anche l’Ecobonus per la riqualificazione energetica resterà in vigore fino al 31 dicembre 2024. La detrazione per passare ad una classe energetica superiore da dividere in 10 quote annuali, parte dal 50% e vale anche per l’acquisto e l’installazione di caldaie a biomassa o a condensazione, la posa in opera di infissi, schermature solari. Si sale ad una detrazione del 65% in caso di riqualificazioni globali dell’edificio, con l’installazione di generatori a condensazione, pompe di calore, microgeneratori, collettori solari, coibentazione dell’involucro e sistemi di building automation. Se i lavori vengono eseguiti sulle parti comuni dei condomini coibentando almeno il 25% della superficie disperdente dell’involucro si ha diritto ad una detrazione del 70-75%. Aggiungendo interventi per la riduzione del rischio sismico di 1 o 2 classi l’aliquota sale fino all‘85%.

Prosegue la sua corsa anche il Bonus restauro con detrazione al 50% per interventi legati ad edifici di interesse storico e artistico. Via libera anche per il bonus verde al 36% con ammontare massimo di 5.000 euro per sistemare le aree verdi, inserire impianti di irrigazione o realizzare giardini pensili. Valido per tutto il 2023 anche il bonus acqua potabile, una detrazione pari al 50% del costo dell’intervento con un massimo di 1.000 euro a persona. Rientrano nella detrazione l’installazione di soluzioni per migliorare la qualità dell’acqua erogata, i sistemi di filtraggio, la mineralizzazione dell’acqua. Tutte soluzioni volte alla riduzione del consumo di bottiglie di plastica.