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Bonus edilizi 2024: Bonus Mobili, arredare il soggiorno ristrutturando la cantina

Quali saranno i bonus edilizi del 2024? Tra le detrazioni utilizzabili c'è anche il Bonus Mobili che permette di acquistare elettrodomestici e arredi con uno sconto del 50%

Bonus edilizi 2024
Foto di leemelina08 da Pixabay

Il limite massimo di spesa del bonus mobili 2024 è sceso a 5.000 euro

(Rinnovabili.it) – Nonostante i correttivi e le restrizioni, restano in vigore molteplici bonus edilizi nel 2024. Tra le detrazioni che sarà ancora possibile utilizzare c’è il Bonus Mobili, decurtato nei suoi limiti di spesa, ma accessibile ancora per tutto l’anno.

Bonus mobili 2024, i nuovi limiti di spesa

Il Bonus mobili è disciplinato dall’art.16 comma 2 del DL n.63/2013 e permette di usufruire della detrazione Irpef del 50% per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici destinati ad arredare un immobile oggetto di un intervento di recupero del patrimonio edilizio previsto nell’art.16-bis del TUIR. La detrazione va ripartita in 10 quote annuali di pari importo e calcolata su un ammontare di spesa pari a:

  • 8.000 euro per le spese sostenute nel 2023;
  • 5.000 euro per quelle del 2024.

Gli acquisti validi per la detrazione

Tra i bonus edilizi del 2024, il bonus mobili è certamente tra i meno complessi da comprendere e, di conseguenza, tra i più semplici da richiedere. La detrazione del 50% è valida per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici di classe non inferiore alla classe A per i forni, alla classe E per le lavatrici, le lavasciugatrici e le lavastoviglie, alla classe F per i frigoriferi e i congelatori. Il bonus mobili è valido anche per l’acquisto di letti, armadi, scrivanie, divani, poltrone, ma non può essere utilizzato per l’acquisto di porte, pavimentazioni, tendaggi.

Gli interventi che danno diritto al bonus mobili

Avvalersi del bonus mobili quale bonus edilizio 2024 è possibile ad una sola condizione: che nell’anno precedente al sostenimento delle spese di acquisto dei mobili o degli elettrodomestici, sia stato effettuato un intervento di recupero del patrimonio edilizio sulle singole unità immobiliari.

Gli interventi edilizi che danno diritto alla detrazione sono:

  • manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia su singoli appartamenti. Attenzione: i lavori di manutenzione ordinaria su singoli appartamenti, come la tinteggiatura di pareti e soffitti, sostituzione di pavimenti, sostituzione di infissi esterni, rifacimento di intonaci interni, non danno diritto al bonus;
  • ricostruzione o ripristino di un immobile danneggiato da eventi calamitosi, se è stato dichiarato lo stato di emergenza;
  • restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia, riguardanti interi fabbricati, eseguiti da imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare e da cooperative edilizie che entro 18 mesi dal termine dei lavori vendono o assegnano l’immobile;
  • manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia su parti comuni di edifici residenziali.

Ristrutturare una pertinenza, ma sfruttare il bonus mobili per arredare casa: si può?

Come sottolineato più volte dall’Agenzia delle Entrate, il bonus è valido anche per i beni acquistati destinati ad arredare un ambiente diverso dallo stesso immobile oggetto dell’intervento edilizio. Questo vale anche nel caso in cui la ristrutturazione abbia interessato una pertinenza dell’abitazione, anche nel caso in cui sia accatastata separatamente dall’unità abitativa, ovvero con una rendita catastale autonoma. Per fare un esempio pratico, sarà possibile arredare la camera da letto della propria abitazione anche se è stata ristrutturata la sola cantina.

Inoltre, è bene ricordare che il bonus mobili è applicato ad ogni singola unità immobiliare. Se vengono effettuati lavori di recupero edilizio su più unità immobiliari censite separatamente al Catasto all’inizio dei lavori, si potrà utilizzare la detrazione per ciascuna delle unità oggetto di intervento, anche nel caso in cui, al termine dei lavori, esse vengano accorpate.