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Bio architettura e sociale per la Leopolda a Firenze

I ragazzi del Centro di Giustizia Minorile lavorano al fianco dei giardinieri fiorentini alla parete di bio architettura dalla valenza ambientale e sociale

Bio architettura e sociale per la Leopolda a Firenze

 

(Rinnovabili.it) – La collaborazione tra i giardinieri del Comune di Firenze e i giovani dell’Istituto Penale Minorile ha dotato uno dei parchi del quartiere della Leopolda di un graffito verde di bio architettura.

 

L’assessore all’ambiente Alessia Bettini ha recentemente inaugurato il “murales” insieme alla direttrice Ufficio servizi sociali minorili Anna Amendolea, al direttore dell’Istituto penale minorile Fiorenzo Cerruto e al direttore dell’Istituto Apab Carlo Triarico.

 

Il progetto è stato interamente finanziato dal Centro Giustizia Minorile e si propone di formare i giovani dell’area penale esterna nel campo del giardinaggio, della cura del verde pubblico, dell’agricoltura biodinamica, e della manutenzione degli uffici pubblici.

Un momento formativo, didattico e di riflessione sostituisce la sterile punizione e migliora gli spazi pubblici e l’ambiente cittadino. Il progetto In Three si propone di far emergere le potenzialità, le attitudini ed i lati positivi di ragazzi che hanno avuto problemi penali.

 

«Ancora una volta, e con un ulteriore salto di qualità – afferma il direttore Triarico – per i ragazzi che hanno avuto problemi con la giustizia, grazie al progetto “In three” si è concretizzata la possibilità di una formazione professionale, probabilmente l’unica via per rimettersi sulla giusta strada, offrendo in più un lavoro di pubblica utilità e una chance di riconciliazione con la città».

 

La parete verde oltre ad essere molto suggestiva è stata studiata come barriera contro l’inquinamento acustico e per assorbire le polveri sottili abbassando il livello di inquinamento del quartiere della Leopolda.

La struttura di bio architettura è un disegno che usa le piante come colori: vite americana, graminacee ed erbacee ornamentali convivono aggrappate al sostegno metallico e costruiscono una piccola opera d’arte utile all’ambiente.

 

Il progetto che ha preso vita nel 2011 ha già visto i ragazzi del centro giustizia minorile cimentarsi nella aiuole di piazza Beccaria, nel Bug Hotel delle Cascine, nelle aiuole via Maragliano e nelle riparazioni della palestra della scuola La Pira.