Rinnovabili •

Un bio-adesivo per aumentare la resistenza delle strutture in legno

Partendo da bio-polimeri naturali come la lignina il progetto di ricerca europeo "Cellwood" ha realizzato un bio-adesivo per strutture laminari in legno capace di aumentare del 30% la resistenza del materiale.

Bio-adesivo per migliorare la resistenza delle strutture in legno(Rinnovabili.it) – Il progetto di ricerca europeo Cellwood dedicato allo sviluppo delle potenzialità del legno e dei suoi derivati, ha messo a punto con esito positivo, un innovativo Bio-adesivo, realizzato senza derivati del petrolio, per incollare il legno lamellare che compone le grandi strutture, aumentandone del 30% la resistenza del materiale e raggiungendo un limite di rottura pari a 3.400 kg.

 

Fino ad oggi l’industria chimica non era ancora stata in grado di produrre un adesivo, non proveniente dai derivati del petrolio, capace di sostenere le strutture lamellari delle grandi costruzioni in legno, aumentandone addirittura la resistenza.

Il progetto Cellulwood (Laminated Strong Eco-Material for Building Construction made of Cellulose-Strengthened Wood) ha permesso di produrre un BIO-adesivo a base di bio-resine al pari di quelle già impiegate in altri settori industriali, partendo dalla lignina, dal tannino e dall’olio ricavato dalla buccia degli anacardi.

 

Il primo prodotto ad essere impiegato per produrre la bioresina è stata la lignina, il biopolimero ricavato dalla corteccia di alcuni alberi, utilizzata principalmente per produrre l’energia necessaria ad alimentare l’industria cartaria e per una piccola percentuale per produrre sottoprodotti.

Il prossimo ottobre partirà in Spagna la sperimentazione in scala reale con l’applicazione dello speciale bio-adesivo ad prototipo costruito nel rispetto delle principali norme tecniche, per testare il ciclo di vita del prodotto, sottoposto a condizione atmosferiche reali ed al naturale attacco biologico.

Rinnovabili •
About Author / Alessia Bardi

Si è laureata al Politecnico di Milano inaugurando il primo corso di Architettura Ambientale della Facoltà. L’interesse verso la sostenibilità in tutte le sue forme è poi proseguito portandola per la tesi fino in India, Uganda e Galizia. Parallelamente alla carriera di Architetto ha avuto l’opportunità di collaborare con il quotidiano Rinnovabili.it scrivendo proprio di ciò che più l’appassiona. Una collaborazione che dura tutt’oggi come coordinatrice delle sezioni Greenbuilding e Smart City. Portando avanti la sua passione per l’arte, l’innovazione ed il disegno ha inoltre collaborato con un team creativo realizzando una linea di gioielli stampati in 3D.