Problemi respiratori, mal di testa, scarsa concentrazione, fino ad arrivare a gravi patologie, sono solo alcune delle insidie che potrebbero celarsi nelle nostre case. Attenzione e qualità gli unici rimedi.
(Rinnovabili.it) – Buona parte delle ore di un comune giorno feriale le trascorriamo nel luogo di lavoro e come avviene per le persone, se l’edificio che accoglie i nostri uffici non è completamente in salute, è molto probabile che anche noi finiremo per ammalarci.
Purtroppo non si tratta più di casi ristretti, ma di una vera e propria malattia riconosciuta dalla stessa Organizzazione Mondiale della Sanità e soprannominata “Sick Building Syndrome”, la “Sindrome dell’edificio malato”. A parlarne questa volta è il Dr. Joan Boldú dell’istituto di Pneumologia dell’Ospedale Universitario della Navarra che, dopo numerosi anni di analisi e studio, ha purtroppo evidenziato la presenza di vere e proprie patologie, sintomi e conseguenze di questa malattia.
Le cause sono molteplici, prima di tutto l’aumento esponenziale di computer e strumenti elettronici all’interno di ambienti ristretti, i sistemi di ventilazione poco curati o talvolta assenti,l’ utilizzo di materiali sintetici per l’arredamento ed i rivestimenti, fino ad arrivare all’inadeguatezza delle luci, sono tutti fattori che concorrono a rendere gli edifici inospitali al punto di innescare un sistema di autodifesa nel corpo umano generando l’insorgere di sintomi respiratori, dermatologici, oculari che solitamente svaniscono allontanandosi dal luogo “contaminato”.
LE CAUSE Come preannunciato l’inquinamento indoor è generato da molteplici fattori di cui sicuramente la mancanza di ricircolo dell’aria interna è uno dei principali.
Per ridurre al minimo le dispersioni infatti gli edifici sono sempre più ermetici e sigillati, impedendo al calore di uscire, quando questo avviene nell’ambito di una progettazione consapevole e ben fatta si ottiene un “greenbuilding” degno di questo nome, ma in caso contrario i problemi che potrebbero insorgere sono addirittura superiori ai benefici.
Oltre alla mancanza di ossigeno, l’inadeguata ventilazione degli ambienti favorisce la proliferazione di alcuni particolari agenti contaminanti, facilitando la formazione di umidità e muffa, causando quindi situazioni poco salubri per le vie respiratorie. Bisogna comunque annoverare tra le cause che generano l’insorgere di patologie legate alla SBS, una percentuale di responsabilità imputabile agli stessi occupanti delle stanze che, specialmente durante il periodo estivo, generano uno sbalzo di temperatura tra l’intero e l’esterno decisamente poco salutare, facilitando l’insorgere del classico raffreddore.
I CONTAMINANTI I pericoli più gravi provengono dalle particelle più piccole, talvolta liberate dagli stessi componenti d’arredo, dai materiali edili o dalle finiture.
I principali responsabili sono innanzitutto i “composti organici volatili” (VOC), quelle microparticelle presenti nell’aria che respiriamo all’interno dei nostri uffici di cui i più comuni sono la formaldeide, il benzene, solventi, le pitture, le vernici ed ovviamente la polvere ed alcune forme di decomposizione dei materiali da costruzione che, anche a causa dell’eccesso di umidità, generano l’insorgere di funghi, batteri e muffa. Una scelta accurata dei materiali e dei metodi costruttivi è fondamentale per evitare l’insorgere di questo tipo di problemi ed altrettanto importante è la scelta del sito sul quale costruire. Alcune aree geografiche del nostro territorio infatti presentano un’elevata concentrazione nel sottosuolo di radon, un gas nobile altamente cancerogeno, capace di propagarsi a partire dalle fondamenta di un edificio fino ad arrivare ai nostri polmoni, causando malattie molto più gravi di un semplice raffreddore.
I RIMEDI I rischi appena citati possono essere evitati trasformando il nostro approccio alla costruzione a favore di scelte più naturali, con materiali meno trattati chimicamente e la cui provenienza è certificata. Una volta fatta attenzione al sito di progetto ed alla qualità del costruito, è perciò fondamentale metter l’edificio in condizioni tali di poter “respirare”, mantenendo sempre alto il benessere. Un atteggiamento più attento fa bene all’ambiente e alla nostra salute, raggiungendo alte performance energetiche ed edilizie, senza nessun compromesso.