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Ance sul DL Ucraina: nessuna soluzione efficace per l’edilizia

In audizione al Senato in merito al DL Ucraina, Ance parla di soluzioni inadeguate al settore. Caro materiali, proroghe ai bonus e rinegoziazione le soluzioni.

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Foto di Jason Goh da Pixabay

Al di là del DL Ucraina, apprezzamento dei costruttori per l’impegno del Governo sul DEF.

(Rinnovabili.it) – Si è svolta ieri l’audizione di Ance in Commissioni riunite Finanze e Industria del Senato sul c.d. Dl Ucraina 21/2022 recante “misure urgenti per contrastare gli effetti economici e umanitari della crisi ucraina”.

Purtroppo per il Presidente Buia al momento il decreto legge non sembra offrire soluzioni efficaci alle difficoltà del settore delle costruzioni. Le misure del provvedimento d’urgenza avrebbero dovuto rappresentare un primo salvagente contro il caro materiali ed il caro energia.

Nonostante ciò, Ance ha rilevato positivamente l’impegno preso del Governo nel Documento Economia e Finanza 2022 a varare in tempi brevi misure di supporto.

Rapido peggioramento del caro materiali

Le ultime settimane hanno visto l’ennesimo peggioramento delle condizioni del mercato delle costruzioni dovuto alla difficoltà di reperire materie prime con prezzi esorbitanti. Le conferme sono arrivate anche dal decreto Mims firmato lo scorso lunedì. E Contenente le variazioni dei prezzi dei materiali da costruzione registrate nel secondo semestre 2021 rispetto al 2020.

Di fatto, 54 dei 56 materiali monitorati dal Ministero hanno superato la soglia d’allarme. Fatto che negli ultimi 20 anni era accaduto al massimo per 4 o 5 materiali.

La situazione ha ormai raggiunto un tale livello di allarme da mettere in serio pericolo la realizzazione delle opere pubbliche in Italia ed in particolare quelle previste dal Piano nazionale di ripresa e resilienza”. Ha commentato Buia in audizione alle Senato in merito al Dl Ucraina. “L’acciaio è quasi irreperibile, la produzione dell’asfalto si sta fermando, l’alluminio scarseggia e tutte le altre materie prime stanno registrando aumenti insostenibili per le imprese”.

Risorse disponibili, ma solo per i committenti

In questo scenario preoccupante a rimettersi sono prima di tutto le imprese ed i privati. Infatti, le anticipazioni delle risorse previste dall’articolo 23 del Dl Ucraina è soprattutto a favore delle committenze piuttosto che delle imprese. Non stabilendo per altro dei termini massimi entro i quali i pagamenti per le compensazioni dovrebbero avvenire.

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L’assenza di tale indicazione vanifica il senso stesso dell’anticipazione, che dovrebbe, in ultima analisi, sostenere le imprese che, dopo molti mesi, ancora non hanno ottenuto i riconoscimenti dovuti per gli extracosti subiti”, ribadisce Ance.

Sospendere o prorogare i cantieri, le proposte di Ance

Grande delusione, ricorda l’Associazione dei Costruttori, anche per la cancellazione dal testo della norma che avrebbe consentito alle imprese di sospendere o prorogare i cantieri in corso. Introducendo la causa di forza maggiore o un principio di rinegoziazione delle condizioni contrattuali troppo onerose, potrebbe essere una soluzione efficace per Ance.

Altra soluzione è la proroga automatica dei termini di validità dei titoli edilizi e delle convenzioni urbanistiche. Nonchè una riattualizzazione degli impegni assunti dalle PA nell’ambito degli strumenti di programmazione e pianificazione.

Proroghe ai Bonus

L’audizione di Ance in merito al Dl Ucraina non poteva non trattare anche la spinosa questione delle proroghe ai bonus. Molti cantieri si sono bloccati per l’emergenza caro materiali, nonostante ciò i termini per l’ultimazione dei lavori o per raggiungere determinati SAL restano fermi.

Se l’obiettivo è la riqualificazione del patrimonio edilizio, e la sicurezza antisismica, non possono essere cause esterne e non imputabili alle imprese, a fermare tutto il meccanismo.