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Vip2zip, ovvero i bitcoin per acquisti ecosostenibili

Grazie ad una app sviluppata dalla start up romana è possibile tradurre i comportamenti green in monete virtuali, per fare acquisti ecosostenibili

acquisti ecosostenibili

 

L’internet delle cose incentiva gli acquisti ecosostenibili

 

(Rinnovabili.it) – Utilizzare i bitcoin, monete virtuali molto diffuse nel commercio su internet, per acquisti ecosostenibili grazie ad un’app dedicata che funziona con il principio dell’IoT (internet delle cose). L’idea è venuta a vip2zip, una start up romana fondata nel 2015 da Francesco Maria Galloppa, architetto con esperienza nell’edilizia sostenibile e nelle fonti rinnovabili. Vip2zip è un acronimo che indica la volontà di promuovere un cambio di comportamenti per aspirare ad essere non tanto dei Very Important People, quanto piuttosto delle Zero Impact Person.

«Si tratta di una piattaforma digitale che converte i comportamenti green delle persone in un credito, chiamato zipcoin – spiega l’ideatore – L’app misura in km gli spostamenti, li converte in barili di petrolio risparmiato, in un corrispettivo in valuta basato sul valore del barile, e in un corrispettivo in zipcoin, spendibili in un circuito di aziende green che lo accettano come parziale pagamento per i propri prodotti o servizi».

Non è solo la mobilità a consentire di ottenere zipcoin: anche produrre energia rinnovabile garantisce l’accumulo di crediti, così come acquistare prodotti sostenibili e differenziare correttamente i rifiuti.

 

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La community di utenti che hanno scaricato l’applicazione è di circa 4 mila tra persone e aziende, che hanno generato complessivamente 50 mila zipcoin. La app è in grado di misurare gli spostamenti così come la quantità di energia verde presente in bolletta, convertendo poi questi valori in moneta virtuale. Ciascun utente può controllare sul suo “borsellino elettronico” l’importo accumulato, per poi consultare una vetrina di prodotti e servizi acquistabili con un tocco dei polpastrelli.

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Francesco Galloppa, CEO di vip2zip

«Per i momento, gli utenti tendono a trattenere i crediti più che a spenderli, per questo stiamo lavorando ad una evoluzione del meccanismo – dettaglia Galloppa – Vogliamo arrivare a far sì che si possa avere in cambio di comportamenti virtuosi non solo valuta virtuale, ma anche una moneta spendibile fuori dal circuito, come ad esempio un titolo finanziario, oppure il tradizionale denaro».

Tra le realtà commerciali che aderiscono a vip2zip vi sono aziende dell’energia elettrica, del car sharing elettrico, di prodotti biologici, strutture ricettive orientate al turismo sostenibile e soggetti attivi nella ristorazione biologica.

«Nella green economy molte iniziative dipendono dall’incentivo pubblico, l’idea di vip2zip è dimostrare che il settore possiede la capacità finanziaria di autosostenersi», conclude il CEO della start up romana

Per il momento non esiste ancora uno standard che le imprese devono garantire per aderire al circuito, ma è vip2zip a valutare le credenziali di ciascun soggetto, assicurandosi che possieda ad esempio una ecolabel o possieda delle certificazioni di sostenibilità.