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Piano di ripresa: anche il settore bancario vuole un “recupero verde”

In una dichiarazione congiunta, gli AD delle maggiori banche europee si impegnano su tre settori ci investimento: efficientamento energetico, mobilità e fonti rinnovabili.

Guidato da BNP Paribas, il settore bancario europeo punta ad una ripresa ecologica

(Rinnovabili.it) – Più di 50 amministratori delegati del settore bancario e assicurativo europeo hanno aderito alla cosiddetta “alleanza per il recupero verde”, lanciata lo scorso mese dal Parlamento Europeo su iniziativa dell’eurodeputato Pascal Canfin. Includendo 12 ministri dell’Ambiente, 79 deputati, 37 amministratori delegati, gruppi ambientalisti e sindacati, oggi l’alleanza vanta anche le firme del mondo finanziario, tra cui AXA, Allianz, BBVA, BNP Paribas Asset Management, Groupama Asset Management, Nordea Life & Pension, PensionDanmakr e Santander.

I neo-firmatari hanno dichiarato di volersi impegnare a sostenere dei piani di trasformazione degli stimoli economici post-pandemia che mettano la lotta contro i cambiamenti climatici e la perdita di biodiversità al centro della politica economica europea. La coalizione, guidata da Jean-Laurent Bonnafé, AD di BNP Paribas, è composta da 92 imprenditori del settore bancario che chiedono una ripresa “verde” dalla crisi.

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“Tutti questi attori, comprese le due maggiori compagnie assicurative europee, tre delle maggiori banche spagnole e francesi e fondi di investimento di 10 paesi europei, riconoscono l’importanza di allineare la ripresa economica agli obiettivi della transizione ecologica, al fine di salvare la nostra economia e trasformala”, hanno affermato in una nota congiunta.

Nello specifico, l’impegno riguarda tre settori considerati prioritari: l’efficientamento energetico nelle abitazioni, negli edifici e negli uffici del settore pubblico e privato; lo sviluppo di una mobilità pulita; la produzione e lo stoccaggio delle energie da fonti rinnovabili. “I vantaggi degli investimenti in questi settori comprendono il miglioramento della qualità dell’aria, della salute della popolazione e della qualità della vita nelle città. L’attuazione efficace di questo piano di emergenza ci darà anche maggiore legittimità come partecipanti attivi al Green Deal europeo, dichiarano i membri della neo-coalizione.

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La mossa del settore bancario segue le dichiarazioni dell’Institute Investor Group on Climate Change (IIGCC), che gestisce oltre 34 miliardi di dollari di investimenti. Questa settimana, infatti, IIGCC ha pubblicato una dichiarazione in cui esortava i governi a garantire che la risposta economica alla pandemia fosse allineata all’accordo di Parigi. Gli investitori hanno anche lanciato un avvertimento per quei governi che intendono salvare le aziende inquinanti. “I piani di ripresa che esacerbano i cambiamenti climatici esporrebbero gli investitori e le economie nazionali a intensificare i rischi finanziari, sanitari e sociali nei prossimi anni.

Nel frattempo, un nuovo sondaggio condotto dal Premio Nobel Joseph Stiglitz mostra che i funzionari dei ministeri delle finanze e delle banche centrali sostengono ampiamente l’applicazione di misure ecologiche nei prossimi piani di ripresa. Attingendo da questo sondaggio e dagli insegnamenti della crisi finanziaria del 2008, gli economisti hanno scoperto che i progetti verdi creano più posti di lavoro, offrono rendimenti a breve termine più elevati e portano a maggiori risparmi sui costi a lungo termine.

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